SPECIALE FILM DI NATALE, II PARTE
E fu così che salvai il Natale
Sono tre i lavori che può intraprendere un elfo: fare scarpe di notte mentre il calzolaio dorme, cucinare biscotti negli alberi e costruire giocattoli nella fabbrica magica di Babbo Natale. Va da sé che tutti aspirino a quest’ultima mansione, anche per evitare la “pericolosità” delle altre due: spesso mentre si infornano dolciumi i tronchi – ça va sans dire – vanno a fuoco, ed è sempre meglio evitare che il calzolaio si svegli beccando i piccoli lavoratori con le mani nel sacco.
E poi, diciamocelo, la posizione è privilegiata: al Polo Nord, a contatto con Santa Claus e con una comunità amabile formata non solo da elfi, ma anche da pupazzi di neve e animali parlanti. E gli umani? Gli umani non possono assolutamente avere accesso a questa zona, a meno che… A meno che un neonato non si intrufoli nottetempo nel sacco di Babbo Natale, mentre quest’ultimo si distrae attirato da un pasticcino traditore. Una volta scoperto il danno, alla famiglia elfica non resta che crescere il poppante come uno di loro. Una soluzione momentanea, dato che col passare degli anni il ragazzone cresce. Pure troppo, e pure con le fattezze di Will Ferrell. L’umano Buddy a questo punto deve sapere la verità, e giustamente intraprendere un viaggio di crescita per conoscere suo padre. Dice Paolo Mereghetti che il ruolo del protagonista Buddy sarebbe stato perfetto per Jim Carrey. Si tratta di due tipologie di comicità agli antipodi: esagerata e marcatissima la prima, più “ingessata” e attonita la seconda. In Italia Will Ferrell proprio non funziona, e così mentre il Vienna International Film Festival 2013 gli ha dedicato addirittura una retrospettiva e mentre in America cresce l’attesa per l’imminente uscita di Anchorman 2, qua i suoi film passano del tutto inosservati. Ma Ferrell è il cuore pulsante di Elf, anima innocentemente distruttiva e surreale di un’opera che riesce a strizzare l’occhio sia alla classica commedia natalizia che alla comicità demenziale tipica del Frat Pack (formato fra gli altri da Ben Stiller, Owen Wilson e Jack Black). Elf è per l’ennesima volta la storia di un candido alle prese con la società aliena ed alienante, ma nonostante ciò non si appoggia a trovate volgari né a battute bollite (tranne la sequenza del mega-rutto). Il film gioca sugli sketch da spaesamento, sui racconti improbabili di un essere umano perennemente fuori luogo e ci porta – per fortuna – all’unica conclusione possibile: per trovare il proprio posto nel mondo Buddy deve assolutamente restare così com’è, disadattato e strambo. Solo così potrà salvare il Natale dai nemici (ma qua non c’è nessun villain), e insegnarci che per mantenere vivo lo spirito natalizio presente in ognuno di noi occorre difendere la fiamma “fanciullesca” della fantasia.
Elf – Un elfo di nome Buddy [Elf, USA 2003] REGIA Jon Favreau. CAST Will Ferrell, James Caan, Edward Asner, Zooey Deschanel. SCENEGGIATURA David Berenbaum. FOTOGRAFIA Greg Gardiner. MUSICHE John Debney. Commedia, durata 93 minuti.