The Other Side of Life
Walter Mitty vive una doppia vita. Nel mondo reale è un correttore di negativi della rivista Life, prossima alla chiusura e al passaggio all’online, ma nel suo mondo è un avventuriero islandese, un moderno Benjamin Button, un superuomo che si lancia fra le fiamme di un appartamento per salvare un cane.
Nel mondo che Ben Stiller costruisce attorno a Walter Mitty respiriamo la fine e la contemporanea rinascita del self-made man americano che, superato o almeno lenito il lutto delle Twin Towers, ricomincia a proiettarsi fuori da sé e dalla vita che, suo malgrado, si è scelto. Walter ama il suo lavoro, per questo quando il grande fotografo Sean O’Connell (Sean Penn) gli invia i negativi per l’ultima copertina, tranne quello da lui definito “la quintessenza della fotografia”, il timido Mitty prende tutte le sue paure sulle spalle e parte alla volta dell’avventura più incredibile della sua vita. In un film in cui la realtà supera di gran lunga la fantasia, in quanto a bellezza, e in cui il protagonista è prototipo dell’uomo disilluso, umile, ma capace di sorprendere, lo spettatore non può che tenere fin dal primo secondo per le sorti del protagonista. Man mano che il vero mondo di Walter Mitty, quello reale, prende il sopravvento sui sogni, mcguffin fantastico per scindere l’interiorità con l’esteriorità del personaggio, le immagini prendono il sopravvento sulla storia e sull’immancabile e impossibile liaison d’amore con la giovane e bella Cheryl Melhoff (Kristen Wiig). Mitty ha lavorato sedici anni nello scantinato di una rivista la cui parola d’ordine è viaggiare e solo quando l’imminente chiusura incombe, vestendo i panni di macchiettistici manager rampanti e ignoranti, lo spirito di Life prende possesso del suo corpo, riesumando un passato sepolto sotto pile di scartoffie e negativi. Il suo viaggio è un Into the Wild riavvolto al contrario che inizia con la decisione di andare in Groenlandia e termina col ritorno nella società, non prima di averci mostrato paesaggi mozzafiato, di averci regalato una commovente sequenza sorretta da Space Oddity e la consapevolezza che, a conti fatti, il viaggio è il metodo migliore per conoscere se stessi. In questo senso il finale acquisisce connotazioni più ampie rispetto alla contingenza di Life, facendosi megafono del grido di tantissimi che nel corso di questi anni hanno dovuto far fronte alla crisi e al mutamento, non sempre positivo e sostenibile, della società. Per una regia in gran parte diretta dagli stessi paesaggi, una sceneggiatura curata ma non eccessivamente approfondita che deve pagare l’obolo ai canoni di un certo cinema di largo consumo, bloccandosi un attimo prima di esplodere, un secondo prima di lanciarsi nel vuoto, un fotogramma prima di considerare Stiller un buon attore drammatico.
I sogni segreti di Walter Mitty [The Secret Life of Walter Mitty, USA 2013] REGIA Ben Stiller.
CAST Ben Stiller, Kristen Wiig, Sean Penn, Shirley MacLaine, Adam Scott.
SCENEGGIATURA Steve Conrad. FOTOGRAFIA Stuart Dryburgh. MUSICHE Theodore Shapiro.
Avventura/Commedia, durata 116 minuti.