SPECIALE STEPHEN FREARS
Il cambio della guardia
Nella Francia del XVIII secolo la Marchesa di Merteuil e il visconte Valmont instaurano una sfida amorosa che li porta alla reciproca rovina e infelicità. Un semplice scambio di favori dà il via ad una serie di conquiste, tradimenti e perversioni volte a colpire giovani frequentatori della nobiltà.
La spirale di cattiveria finirà con il ritorcersi contro i suoi stessi creatori. In diversi momenti di Le relazioni pericolose, dialoghi e costruzione scenica si dimostrano didascalici e un po’ troppo artificiosi. Così come decisamente repentina è la presentazione iniziale dei personaggi, ostentati nella loro caratterizzazione, che li fa parlare per metafore. Sono molti i temi che si intrecciano in questa storia: dal declino sociale all’educazione sentimentale, dal gioco epistolare all’affermazione di sé; questi elementi vengono direttamente tratti dal romanzo omonimo di Choderlos de Laclos e quello che permette a Stephen Frears di fare un salto di qualità e differenziarsi dalle altre versioni del libro sono i suoi interpreti. Il cast stellare che sul grande schermo presenta questa fitta trama si forma come un gioco di rimandi e passaggi di testimone tra diverse generazioni di attori. Negli anni ’80 interpreti del calibro di Glenn Close e John Malkovich stavano attraversando il pieno delle loro carriere. A loro contrapposti si trovano Uma Thurman e Keanu Reeves, una nuova generazione anagrafica che stava arrivando alla ribalta. Tra le due “fazioni” c’è Michelle Pfeiffer che, con il suo personaggio, si smarca ora dall’esperienza e ora dalla gioventù dei colleghi. Ovviamente questa non vuole essere una lettura in filigrana definitiva del film, ma è pur vero che, vista da questa prospettiva, la pellicola offre qualcosa di più rispetto ad una storia letteraria già conosciuta. La sceneggiatura infatti vede sopravvivere alle vicende narrate solo i personaggi più giovani: gli unici che, dopo aver ricevuto e/o subito gli insegnamenti dei più grandi riescono ad andare avanti nelle loro vite con la loro rettitudine, senza rimanere vittime fisiche o sentimentali delle tresche patite. Ed è questo uno degli aspetti più interessanti di Le relazioni pericolose, che grazie agli attori può permettersi di spostare l’attenzione dai suoi difetti all’intreccio, visto in controluce. In diverse occasioni infatti il film rischia di assumere le fattezze di un capriccio superficiale, con musiche vezzose e poco corpose: le performance recitative evitano che questo diventi uno dei punti focali della visione.
Le relazioni pericolose [Dangerous Liasons, USA/Gran Bretagna 1988] REGIA Stephen Frears.
CAST Glenn Close, John Malkovich, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman, Keanu Reeves.
SCENEGGIATURA Christopher Hampton. FOTOGRAFIA Philippe Rousselot. MUSICHE George Fenton.
Drammatico, durata 119 minuti.