Sottodiciotto Film Festival, 7-14 dicembre 2013, Torino
Clermont Ferrand a Torino
Il Sottodiciotto Film Festival, oltre alle numerose anteprime, alle retrospettive e agli incontri, ha offerto anche una selezione di cortometraggi, provenienti direttamente dalla cosiddetta “Cannes del corto”: il festival di Clermont Ferrand. Sono sei corti di vario tipo, e di differente impatto, alcuni più interessanti, altri sì piacevoli ma anche un po’ troppo esili.
Della prima categoria fa parte il corto animato Oh Sheep! di Gottfried Mentor, che in una cornice da corto Pixar introduce un’esilarante e politicamente scorretta vicende di pecore che si uccidono involontariamente nel tentativo di superare le barriere imposte dai pastori e raggiungere le loro colleghe. Con evidenti riferimenti all’estetica dello splatter, quella che sembrava essere partita come una piccola vicenda morale ed educativa sull’importanza della libertà e della caduta delle barriere, diventa presto un piacevolissimo racconto politicamente scorretto, reso ancor più esplicito dalla battaglia finale. Rimanendo ancora nel campo dell’animazione, molto affascinante a livello grafico e anche di una certa potenza è Film noir et blanc, in cui si immagina un mondo in cui gli animali bianchi e quelli neri sono in perenne lotta razziale, con i conseguenti problemi per il bianco e nero tasso protagonista. Con evidenti riferimenti a fatti storici, e con altrettanto chiari rimandi a Maus di Spiegelman, Noir et blanc diventa una forte rappresentazione degli effetti del razzismo, neanche troppo appesantita da qualche didascalismo qua e là e comunque rafforzato dallo scomparto grafico.
Non è un film d’animazione ma ha ancora dei robot giocattolo e dei pupazzi come protagonisti Address Is Approsimative di Tom Jenkins, commovente e tenero nonostante, in fin dei conti, sia poco più che una pubblicità di “Google Street Views”. Infatti, è utilizzando i dispositivi forniti da Google che i pupazzi giocattolo di una scrivania immaginano di partire da New York per raggiungere le coste californiane, immedesimandosi nel viaggio, e facendo immedesimare noi spettatori. Se questo è un esercizio di stile comunque efficace, più esile e banale è quello compiuto da Naren Wilks con Lyrebird Soup, sì gradevole ma troppo esile per rimanere. Wilks si rifà alle comiche del muto, senza trasmettere l’urgenza e l’utilità dell’operazione. Infine, due corti che fanno della magia il loro perno: Loot di Greg Room racconta di una rapina in banca compiuta da due mimi con la faccia da clown triste, in un’atmosfera placidamente surreale, mentre Luminaris, prodotto da un’equipe di animatori spagnoli e girato in stop motion, è un apologo sulla fuga dalla quotidianità inserito in uno scenario “a’ la Melies”. Tra i due, il più efficace è il primo, capace di inserire il potenziale surreal-anarchico della comicità e del mimo nello schema dell’heist movie, mentre il secondo lascia il retrogusto amaro dell’esercizio di stile un po’ fine a se stesso.
Oh Sheep! [id., Germania 2012] REGIA Gottfried Mentor.
SCENEGGIATURA Gottfried Mentor, Max Lang. ANIMAZIONE Gottfried Mentor. MUSICHE Mathias Klein.
Cortometraggio, durata 6 minuti.
Film noir et blanc [id., Francia 2011] REGIA Estelle Charleroy.
SCENEGGIATURA Estelle Charleroy. ANIMAZIONE Estelle Charleroy.
Cortometraggio, durata 5 minuti.
Address Is Approximate [id., Gran Bretagna 2011] REGIA Tom Jenkins.
SCENEGGIATURA Tom Jenkins. FOTOGRAFIA Tom Jenkins. ANIMAZIONE Tom Jenkins.
Cortometraggio, durata 3 minuti.
Lyrebird Soup [id., Gran Bretagna 2012] REGIA Naren Wilks.
SCENEGGIATURA Naren Wilks. FOTOGRAFIA Naren Wilks.
Cortometraggio, durata 6 minuti.
Loot [id., Sudafrica 2012] REGIA Greg Rom.
SCENEGGIATURA Greg Rom, Evy Katz. FOTOGRAFIA Willie Nel. MUSICHE Matthjis Van Dijk.
Cortometraggio, durata 10 minuti.
Luminaris [id., Argentina 2011] REGIA Juan Pablo Zaramella.
SCENEGGIATURA Juan Pablo Zaramella. ANIMAZIONE Juan Pablo Zaramella.
Cortometraggio, durata 6 minuti.