Archivio Aperto, 26 ottobre-1 novembre 2013, Bologna
Appunti in viaggio
Anche in questa edizione di Archivio Aperto non può mancare la formula rodata e di sicuro effetto della sonorizzazione delle proiezioni, che ha come sempre il merito di far riemergere porzioni di vita filmata invisibili nelle vesti nuove di sperimentazioni inedite.
Una delle collaborazioni di quest’anno dell’Associazione Home Movies ha per protagonisti i Confusional Quartet (in verità in veste di Trio per cause contingenti), sperimentatori bolognesi ai confini tra rock e jazz attivi fin dagli anni Settanta: i Confusional Quartet hanno potuto così improvvisare sul tema del loro prossimo progetto, la Grecia contemporanea, approfittando dell’archivio di Home Movies per innescare un legame anche con la Grecia del passato, mediata dalla visione di viaggiatori particolari. Il film in questione è infatti prodotto dal Centro Studi di Parapsicologia di Bologna, fondata nel 1954, che annoverava tra le proprie attività la verifica “scientifica” di rituali ed eventi miracolosi sparsi per il mondo. Il viaggio del 1957 oggetto delle riprese si configura come una delle prime “verifiche sul campo” dell’Associazione, volta in questo caso a studiare la “marcia sul fuoco” di alcuni greci partecipanti al rito. La bella performance del Quartet, che cita in modo commovente i vocalizzi del greco più famoso della prog italiana, Demetrio Stratos, accompagna lo sguardo dell’anonimo cineamatore, a metà tra l’etno-antropologico e il turistico, mentre si sofferma su dettagli funzionali alle proprie rcerche -senza risparmiare quelli raccapriccianti come il sacrificio dell’agnello- ma anche sulle diversità e somiglianze delle comunità autoctone, sui paesaggi, sui propri compagni di viaggio.
La proiezione successiva, By Transport, sonorizzata dalla chitarra dell’habitué Trees of Mint (Francesco Serra), è una selezione distaccata del più ampio progetto Expanded Archive. Le riprese dai mezzi di trasporto, così ricorrenti in moltissimi home movies di ogni epoca e natura, astraggono ed estendono la concezione del “viaggio”, evidente tema dominante della serata. L’irresistibile impulso a testimoniare i propri spostamenti, facendoli fisicamente percepire attraverso la macchina, è uno dei tratti in cui più spicca, consapevolmente o meno, la percezione di un pubblico guardante da coinvolgere: aspetto, questo, che lega ulteriormente le due dimensioni del film di famiglia, quella privata e quella cinematografica.