Quale scandalo?
A parte i due capitoli relativi all’imbranato Augustin, il cinema di Anne Fontaine è sempre vertito su personaggi femminili alle prese con rapporti affettivi di diversa tipologia, che siano mogli o amanti infelici pronte a rinascere a nuovo legame (Nettoyage à sec, Entre ses mains, Coco avant Chanel – L’amore prima del mito, Il mio migliore incubo!) o seduttive ammaliatrici capaci di fare del proprio corpo uno strumento per raggiungere i fini preposti (Nathalie…, La fille de Monaco).
Two Mothers si rivela ennesima variazione sul tema che trova nel racconto Le nonne del Premio Nobel Doris Lessing – anch’essa “cantrice dell’esperienza femminile” – il punto di partenza ideale per proseguire il discorso poetico della cineasta, qui rivolto ai legami di Lil e Roz, amiche d’infanzia ora mature donne in carriera, una con il figlio dell’altra. Nonostante gli apprezzamenti e il tanto parlare riguardo alla presunta provocatorietà del soggetto, il film non va oltre la visione stereotipata dell’amore spesso sostenuta da un certo cinema condizionato da una morale perbenista, per cui un aitante adone deve innamorarsi di una altrettanto giunonica coetanea. Da questo presupposto risulta evidente che relazioni come quelle messe in scena dall’autrice possano far scalpore. Ma cosa c’è di scioccante nel desiderio tra una donna e un ragazzo, come già dimostrato ad esempio – in maniera sottile e allusiva – da Harold e Maude?! La morbosità di Two Mothers dunque non sta tanto nelle relazioni in sé, quanto nel modo in cui queste sono vissute e ancora di più rappresentate. L’edipica ossessività che chiude le due coppie in una condivisione costante e totale di ogni momento non fa che rendere “malate” tali relazioni, anche quando – cercando di rispettare convenzioni comuni – i due ragazzi avvieranno nuove relazioni con le future mogli, pur senza perdere mai il contatto tra loro e di conseguenza con le proprie vecchie fiamme. La regista non si discosta dai cliché della passione amorosa sullo schermo cercando di rendere trasgressivo e perturbante ciò che invece può a tutti gli effetti essere anche normale (come in fondo sottende il logico finale) venendo così a limitare fortemente la pellicola che da strumento di scandalo diventa oggetto di pruderie da salotto. Si pensi invece a Lo sconosciuto del lago e alla naturale rappresentazione ivi offerta della (omo)sessualità, senza estetismi né peccaminosi compiacimenti: lì sì vero scandalo, in senso positivo, pasoliniano.
Two Mothers [Adore, Australia/Francia 2013] REGIA Anne Fontaine.
CAST Naomi Watts, Robin Wright, Ben Mendelsohn, Xavier Samuel.
SCENEGGIATURA Anne Fontaine, Christopher Hampton (tratta dal racconto Le nonne di Doris Lessing). FOTOGRAFIA Christophe Beaucarne. MUSICHE Christopher Gordon. MONTAGGIO Luc Barnier, Ceinwen Berry.
Drammatico, durata 100 minuti.