La filosofia del culo
In Italia il puritanesimo conclamato è all’ordine del giorno, e se si parla in ambiente cinematografico di sesso e nudità ancora qualcuno si scandalizza e bolla il tutto come pornografico: questo accadeva e accade ancora oggi ad uno dei Maestri del cinema italiano, Tinto Brass, che grazie a IstintoBrass, documentario di Massimiliano Zanin, può screditare alcuni dei suoi detrattori.
Partendo dal racconto degli studi e degli esordi del regista veneziano, Zanin regala un documento prezioso per chi non conosce a fondo l’eclettica e variegata carriera di un Autore che ha saputo raccontare un popolo sotto la luce dei suoi connotati fondamentali: in Brass c’è politica, arte, musica, denuncia sociale, il tutto confezionato attraverso la gioiosità e l’allegria del sano sesso. Il suo Elogio del culo rappresenta una filosofia di vita che vede il sesso come un istinto primario positivo in una continua lotta con la morte, l’Eros e Thanatos che dalle parole di Gianni Canova accomunano Brass a Pasolini, un confronto che oggi finalmente è emerso. Nel documentario sfilano gli attori brassiani Serena Grandi, Helen Mirren, Yuliya Mayarchuk, Adriana Asti e Franco Branciaroli, Gigi Proietti e Franco Nero, accompagnati dalle parole di Canova, Giusti e Muller, che da sempre sono stati i sostenitori dell’importanza del suo cinema. Brass dopo i primi film, che rappresentavano un’avanguardia italiana sperimentale al pari delle pellicole della Nouvelle Vague francese, capì che se voleva sfondare e risvegliare il grande pubblico dal torpore degli anni ’70 doveva mostrare la vita di tutti i giorni, e la vita di tutti giorni è fondata sulla vivacità del sesso. Da Salon Kitty in poi Brass verrà bollato come il maestro dell’erotico e, come spesso accade, verrà denigrato in Italia ed elogiato nel resto del mondo: anche se a volte le sceneggiature zoppicano un po’, bisogna riconoscere il talento dell’impianto visivo brassiano, una regia ancora oggi teorica e nuova che si serve dei canoni del cinema classico al servizio anche delle nuove tecnologie. Il cinema brassiano va al di là delle “inquadrature ginecologiche” tanto odiate dalla critica, il fine ultimo non è quello di eccitare o scandalizzare, è un puro invito a prendere la vita con più leggerezza e a guardare dentro se stessi senza ipocrisie: si parla di tradimenti, amori platonici, folli e ossessivi, di libertà sessuale senza denigrare la figura femminile, anzi la donna è al centro del mondo e l’uomo ne è spesso vittima sacrificale. Zanin alterna le testimonianze a documenti d’epoca a immagini d’oggi con la voce dello stesso Brass all’interno di una cornice in cui un direttore d’orchestra dirige le “nuove ispirazioni” del regista. Un culo e una vagina non hanno mai ucciso nessuno, è la repressione che porta a comportamenti malsani; quindi, più Brass e meno “pippe mentali”!
IstintoBrass [Italia 2013] REGIA Massimiliano Zanin.
CAST Tinto Brass, Helen Mirren, Gigi Proietti, Franco Nero, Serena Grandi, Gianni Canova, Marco Giusti, Marco Muller.
SCENEGGIATURA Massimiliano Zanin, Caterina Varzi, Tinto Brass. FOTOGRAFIA Luca Giberti, Timothy Aliprandi.
Documentario/Biografico, durata 105 minuti.