Chi ha paura dello scienziato pazzo?
Jenny e Lindsay – tacco alto, minigonne vertiginose e tanta voglia di spensierato divertimento – sono due turiste yankee in vacanza in Germania. Dirette ad una festa, si ritrovano sperdute in una foresta dopo aver bucato una gomma della loro auto. I cellulari non funzionano, l’unico altro essere umano che incrociano è un maniaco sessuale e piove.
Non resta che vagare alla ricerca di aiuto, e fatalmente incocciare in una lussuosa villa asettica immersa nel nulla. È la casa del dottor Heiter, chirurgo di fama internazionale. Le due ragazze si fidano, ed entrano nell’antro di quello che di lì a poco si rivelerà un sadico mostro. L’incipit di The Human Centipede (First Sequence) mette subito le carte in tavola, inanellando tutti i possibili cliché horror senza la minima vergogna. Come a sottolineare che non conta tanto il cosa quanto il come, in una vicenda che non potendo rinnovare i connotati di genere alza l’asticella del disgusto visivo e del rigetto. Trattasi di torture porn, il filone inaugurato dalla serie Saw che – a differenza del gore e della sua tendenza a mostrare sangue e morti violente – mette in scena la sofferenza, spostando l’attenzione dalla morte in quanto tale alla tortura, fisica e mentale. Il professor Heiter rinchiude nella sua magione le due giovani e un ragazzo giapponese, e spiega loro il suo proposito: dopo aver passato anni a separare gemelli siamesi, ora vuole unire chirurgicamente i corpi tramite bocca e ano, per creare una sorta di millepiedi umano dotato di un unico apparato digestivo. L’idea della “tripletta siamese” permette al regista Tom Six di imbastire una storia estremamente funzionale. Funzionale per il passaparola “virale”, considerando la scarsa distribuzione della pellicola e la sua aura di culto alimentata da internet; e funzionale per il circuito di genere, analizzando il palmarés dell’opera: Miglior Film all’Austin Fantastic Fest, allo Screamfest LA e al Ravenna Nightmare Film Fest. Un successo che fa il paio con le dichiarazioni che si leggono sui blog, imbottite di insulti a Six e alla sua “mente malata”. Dimenticando che in fin dei conti The Human Centipede mostra ben poco, o perlomeno molto meno di quanto sarebbe lecito aspettarsi. Ci sono lembi di pelle, bisturi e qualche sutura, certo; ma l’inquietudine e il disagio corrispondono più che altro all’immagine che lo spettatore si crea da sé immaginando i corpi cuciti tra loro. Ora che il seguito The Human Centipede (Full Sequence) è pronto e che la commissione inglese di classificazione e censura lo ha bandito dalla Gran Bretagna, Six ne approfitta annunciando la realizzazione del terzo e ultimo capitolo, la Final Sequence della sua orrorifica saga. Tra nuove indignazioni e nuove leggende metropolitane ricomincia il gioco, mentre lo “scienziato pazzo” Tom Six furbescamente si sfrega le mani.
The Human Centipede (First Sequence) [Id., Olanda 2010] REGIA Tom Six.
CAST Dieter Laser, Akihiro Kitamura, Andreas Leupold, Ashley C. Williams.
SCENEGGIATURA Tom Six. FOTOGRAFIA Goof de Koning. MUSICHE Patrick Savage, Holeg Spies.
Horror, durata 92 minuti.