L’inimitato e l’inimitabile cinema western di Ford
Tra i tanti celebri western di Ford, Sfida infernale è quello che più si discosta dai consueti canoni del linguaggio del regista statunitense. In parte, questo si deve alle esigenze della Fox che, imponendo cambiamenti in fase di montaggio e la riscrittura di intere scene, contribuì a delineare la fisionomia definitiva del film ma finì pure per discostarla molto dal pre-release fordiano; dall’altra, anche le scelte stilistiche volute dallo stesso cineasta influirono molto sul risultato finale.
A differenza di Ombre Rosse e Rio Bravo, densi di scontri armati e galoppate nella polverosa maestosità della Monument Valley tanto amata da Ford, qui si deve quasi attendere l’ultima scena per assistere alla vera e propria scena d’azione, la leggendaria sfida consumata all’O.K. Corral dove, a suon di proiettili, lo schieramento degli Earp-Holliday, smanioso di acciuffare i responsabili dell’uccisione di due giovani innocenti, si scontrano con i Clanton. Eppure l’anima del film resta così sostanzialmente fedele ai tratti distintivi del regista – l’attenzione per il microcosmo umano, la lotta contro la corruzione urbana e l’aspra natura nordamericana, l’immancabile ironia – che lo spettatore non tarderà a individuare, nonostante lo stupore iniziale dato dalla supremazia dei dialoghi e degli spazi interni sulle spettacolari inquadrature a campo lungo del selvaggio West, tratto distintivo del cinema di Frontiera fordiano. Temi e stilemi che comunque contraddistinguono la sua intera produzione: persino i primissimi lavori giovanili – tuttora pressoché sconosciuti – che ragionevolmente lo spettatore moderno sospetterebbe essere qualitativamente minori per via della limitatezza tecnologica del cinema muto e della giovane età del regista, al contrario rivelano una spiccata maturità artistico-espressiva. Ne è un felice esempio Bucking Broadway, datato ’17 ma riportato alla luce solo di recente, dove la mancanza del sonoro viene compensata da un sapiente utilizzo dell’obiettivo che riesce a catturare l’emotività del timido mandriano Harry nel dichiararsi all’amata e che poi ritroveremo decenni più tardi anche nella caratterizzazione di Wyatt Earp. Ford una volta dichiarò: “Si esagera facendo di me uno specialista di western. Ho girato Il cavallo d’acciaio nel ’24 e Ombre rosse nel ’39. Tra l’uno e l’altro non ho fatto nemmeno un western”. Sarà, ma oggi a distanza di quasi un secolo guardando i suoi film facciamo ancora fatica a non definirlo “maestro del western”.
Sfida infernale [My Darling Clementine, USA 1946] REGIA John Ford.
CAST Henry Fonda, Linda Darnell, Victor Mature, Cathy Downs.
SCENEGGIATURA Sam Hellman (tratta dal romanzo Wyatt Earp, Frontier Marshall di Stuart N. Lake). FOTOGRAFIA Joseph McDonald. MUSICHE Cyril J. Mockridge.
Western, durata 97 minuti.