Donne vitali
“Io purtroppo non l’ho visto, ma i miei amici mi dicono in coro ogni volta che ne parliamo, che dovrei denunciare Turturro perché ha copiato il mio film!”: così parla Tonino De Bernardi, quando al Premio Sergio Amidei gli si ricordano le assonanze tra il suo Appassionate e Passione di John Turturro.
Appassionate è forse uno dei film più conosciuti della poliedrica e copiosa carriera di De Bernardi, pellicola che in qualche modo si discosta dalla sperimentazione del suo cinema per abbracciare una narrazione più guidata e classica. Primo film “commerciale” di De Bernardi con una produzione forte (Tele + e Dania Film) e distribuito in sala dalla Universal Pictures, anche se con scarsi incassi, Appassionate esprime l’amore del regista nei confronti di Napoli e della sua popolazione. Una trama che vede incastrarsi le storie di tre donne che, bruciate dalla passione, finiscono per compiere azioni radicali, omicidi e tradimenti compresi, che modificheranno le loro esistenze sullo sfondo di una Napoli spregiudicata, colorata ma soprattutto “musicata”. Un film che viaggia perennemente tra il limite di sogno e realtà, che vede nei grotteschi e surreali siparietti musicali ispirati al tradizionale repertorio napoletano il proprio punto di forza; ed è proprio in questi numeri musicali, che iniziano e finiscono su palchi improvvisati con tanto di sipario, che Appassionate ricorda il più recente film di Turturro. Cantanti e canzoni come I Te Vurria Vasà e Malafemmena, caratterizzazioni e scenografie, aumentano il sospetto che Turturro si sia “ispirato” a De Bernardi, ma alla fine è il regista italiano a vincere. Atmosfere “appassionate” che ci conducono in un mondo magico e puramente metalinguistico, con una forte aderenza al vissuto quotidiano e non (l’arrivo della Madonna nelle campagne) e con una recitazione mai sopra le righe ma genuina, su tutti la Rosa di Iaia Forte. Gli uomini sono farabutti e inferiori alle donne, De Bernardi lo dimostra in tutta la sua cinematografia vista in questi giorni a Gorizia così colma di ritratti femminili (Elettra, Medea, le tante amiche, le figlie, la moglie), che in Appassionate, grazie alla coralità, raggiunge il culmine. De Bernardi ha descritto una città complessa e contraddittoria come Napoli senza finti fronzoli e la racconta nelle sue vere componenti che “la rendono una delle città più belle al mondo: la musica, la gioia e le sue donne”, un amore pari solo alla passione che nel film muove le disperate Rosa, Caterina e Maddalena. Una sinfonia di immagini e musica, quest’ultima componente immancabile e maniacale in tutto il lavoro del regista, perché essa “è parte della vita di tutti e, raccontando io la vita, non posso non farla diventare protagonista del mio cinema”.
Appassionate [Italia 1999] REGIA Tonino De Bernardi.
CAST Iaia Forte, Anna Bonaiuto, Ines De Medeiros, Galatea Ranzi, Carlo Cecchi, Filippo Timi.
SCENEGGIATURA Tonino De Bernardi, Mario Sesti. FOTOGRAFIA Tommaso Borgstrom. MUSICHE Antonio Di Pofi, canzoni del repertorio napoletano.
Drammatico, durata 95 minuti.