INEDITO – GRAN BRETAGNA, 2012
Stamattina vado a fare il serial killer!
Un paio di note. Siamo avvolti dalla voce calda di Fred Bongusto con la sua Una rotonda sul mare, e ci diciamo che forse non è il film che abbiamo scelto. Le parole nascono dalla musica e siamo sempre più convinti che noi volevamo vedere un’altra pellicola. Straniamento.
Finalmente, poi, entriamo nell’atmosfera “giusta”: un uomo viene ucciso, non sappiamo perché, da chi, chi sia, ma è morto e questo ci basta, perché rientriamo nel genere. Questo è The Liability, opera di Craig Viveiros – conosciuto già per Ghosted, valso a Martin Compston il premio come attore protagonista al Festival di Torino nel 2011 –, che ha partecipato alla 30° edizione del Torino Film Festival. Mentre un uomo viene assassinato, più a sud, un ragazzo, Adam (Jack O’Connel), ha un incidente con la macchina del patrigno (Peter Mullan), uomo crudele e dispotico che scopriremo essere un delinquente. Il nostro protagonista è un imbecille buono a nulla, senza troppe qualità, ride dell’incidente immortalandone i resti della macchina distrutta, forte dei privilegi derivanti dal matrimonio della madre, inebetita bionda pin-up pressoché afasica e “acinetica”. Il patrigno, per “metterlo in riga” e “responsabilizzarlo”, lo manda a lavorare con un sicario di nome Roy (Tim Roth). Cosa può sognare un diciannovenne amante dei videogiochi violenti? Essere un killer, ma non ne fa una giusta, infatti Adam è uno sciocco, ma pieno di foga infantile. Mentre siamo in macchina con il giovane e il sicario assistiamo alla nascita del classico rapporto mentore-adepto, padre-figlio: l’uno alla ricerca di un “erede” che possa seguire le sue orme, l’altro alla ricerca di un padre, di qualcuno che gli insegni qualcosa; l’uno desideroso di appendere gli strumenti del mestiere al chiodo per tornare alla vita, partecipando al matrimonio della figlia, l’altro spinto dal desiderio di apprendere. Craig Viveiros segue i passi di questo ragazzino senza cervello, costruendo un thriller che utilizza ironia e cinismo – guardando con ammirazione ad un certo cinema americano, strizzando l’occhio a Tarantino e ai Coen –, mani mozzate, omicidi, rapimenti, un’interessante colonna sonora per consegnarci un’opera alla fine piuttosto tipica, che riflette su se stessa. Un buon cast – perfetti sia O’Connel, rivelazione del film, che Roth e Mullan –, un ritmo incessante che non lascia mai in pace e una solida sceneggiatura farebbero sperare nel capolavoro, invece, alla fine, The Liability è un buon film che si fa guardare, scorrendo su di noi, ma non dentro di noi.
The Liability [Id., Gran Bretagna 2012] REGIA Craig Viveiros.
CAST Tim Roth, Talulah Riley, Jack O’Connel, Peter Mullan, Kierston Wareing.
SCENEGGIATURA John Wrathall. FOTOGRAFIA James Friend. MUSICHE Vicky Wijeratne.
Thriller, durata 92 minuti.