Il Cinema Ritrovato, XXVII Edizione, 29 giugno – 6 luglio 2013, Bologna
I parigini nel maggio più bello
L’occasione per girare Le Joli Mai sono gli accordi di Evian del 1962, che nell’aprile di quell’anno mettono fine alla guerra d’Algeria. Come ricorda l’incipit del docu-saggio di Chris Marker e Pierre Lhomme, co-regista, Parigi è certamente la città più bella del mondo in quel momento, scenario della “prima primavera di pace”: ma i parigini lo sanno?
Yves Montand è la voce narrante: il discorso di Marker si snoda tra le vie di Parigi, i quartieri popolari, la borsa, le bidonville in periferia, la Renault e le piazze; diventa subito indagine antropologica, ancorandosi ai volti e alle parole di ogni intervistato, nell’evidenza costante che la macchina da presa colga, nonostante tutto, molto più della dialettica verbale (i dettagli del ragno su una manica, delle espressioni rubate dallo sfondo). Nella prima parte la domanda sulla ricerca della felicità passa per le percezioni individuali, tra allegra indifferenza e sfacciata semplicità; nella seconda paiono prendere più corpo le moltitudini, evocate dal comparire di operai in sciopero, dalla riflessione sul tempo libero, dalla naturale contrapposizione di religione e ideale politico che viene a galla nelle parole di tanti, dalla rievocazione delle proteste contro l’OAS finite in tragedia. Tantissimi gli elementi indimenticabili: la voce di Montand, i contrappunti di espressioni feline, le bombe atomiche che mutano il clima, il gommista pittore, il non-più-prete sindacalista, i fidanzati speranzosi, le lucide parole di un giovane algerino, la frequente ironia innescata per contrasto, le civette o le colombe. La versione vista al Cinema Ritrovato è frutto di un restauro del 2012 del laboratorio Mikros Image insieme a CNC – Archives Françaises du Film, accorciata rispetto a quella originale secondo il volere dei registi, i quali, come riporta il catalogo del festival, “non hanno mai considerato la versione iniziale del film come definitiva”. Ecco, Le Joli Mai potrebbe non finire mai, potrebbe essere una disposizione continua e illimitata di racconti, situazioni, spazi negli spazi, da un lato così precisamente connotati da mese, anno e ambientazione, dall’altro frammenti svincolati da un vero e proprio ordine cronologico: tutti i giorni di maggio sono quel maggio, che è Storia ma che è anche uguale a tutti gli altri.
Le Joli Mai [Id., Francia 1962] REGIA Chris Marker, Pierre Lhomme.
VOCE NARRANTE Yves Montand.
SCENEGGIATURA Chris Marker, Catherine Varlin. FOTOGRAFIA Pierre Lhomme. MUSICHE Michel Legrand.
Documentario, durata 145 minuti.