49a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, 24 – 30 giugno 2013, Pesaro
Omaggio al cinema cileno
Lo scorso anno era stata dedicata al Nostro cinema nazionale con una retrospettiva su Nanni Moretti. Quest’anno, la quarantanovesima edizione della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro ha dato ampio spazio alla cinematografia cilena.
Il festival marchigiano si è sempre distinto per una costante ricerca al diverso, all’ “altro” (il nuovo cinema, appunto), forse un po’ reo di inclinazioni politiche, ma sicuramente meritevole della divulgazione di pellicole oscure ai più. All’interno di questo sconosciuto mare magnum di titoli latini, generalmente tutti caratterizzati da una fotografia impregnata di colori e da una forte propensione alla sperimentazione narrativa e registica (camera a mano above all), si è distinto il cineasta Matías Bize. Classe 1979, studente della scuola di cinema cilena, nel 2003 dà alla luce il suo primo lungometraggio, Sábado, conquistando quattro premi al Festival Internazionale di Mannheim-Heidelberg. Il titolo rappresenta la giornata oggetto del film, in cui la protagonista Blanca si prepara al giorno più bello della propria vita. Peccato che le nozze vengano disturbate da nientemeno che l’ex fidanzata del suo futuro marito, la quale si dichiara incinta del fedifrago uomo. La macchina da presa si dedica totalmente alle reazioni della sposina (a cui mancherebbero solo gli schizzi di sangue di Uma Thurman). Fin qui, tutto nella norma. Tuttavia la particolarità è insita nella sua stessa impostazione: si tratta, infatti, di un unico pianosequenza di sessantacinque minuti. L’occhio della narrazione spetta ad una comunissima telecamera, quella di uno studente di cinema trovatosi casualmente invischiato nella rocambolesca situazione. Richiesto dall’amante, viene poi “noleggiato” dalla sposa stessa per far sì che questa storia non cada nell’oblio della sua memoria (anche se giustamente nota un personaggio: “Non credo te le dimenticherai mai!”). Ecco che il filmino del matrimonio diventa il filmino del non-matrimonio. Tutto si eleva a cinema-verité: allontanandosi dall’impronta nouvellevaguiana, si imprime di un tono tragicomico che regge perfettamente l’equilibrio tra riso e pietas. L’opera, marchiata come l’iniziatrice del movimento nominato la Nuovissima ondata del cinema cileno, è stata girata con un budget ridicolo (il regista ha parlato di circa trenta euro), attori conoscenti e location personali. A dimostrazione del fatto che, a volte, basta davvero solo un’idea.
Sábado [Sábado, una película en tiempo real, Cile 2003] REGIA Matías Bize.
CAST Blanca Lewin, Victor Montero, Antonia Zegers, Diego Muñoz, Sebastián Layseca.
SCENEGGIATURA Julio Rojas, Paula Fierro. FOTOGRAFIA Gabriel Díaz. MUSICHE Bitman y Roban, CHC.
Drammatico/Commedia, durata 65 minuti.