SPECIALE ANIMAZIONE GIAPPONESE
Tra sogno e realtà, il cinema è il luogo della ferita
Ultimo lungometraggio di animazione di Satoshi Kon, prematuramente scomparso nel 2010, Paprika traspone il precedente letterario di Yasutaka Tsutsui e ne rielabora il tracciato fantascientifico secondo le direttive del giallo poliziesco e del racconto onirico.
In un futuro ormai prossimo la tecnologia DC-Mini consente di entrare nel subconscio degli individui ed esaminarne i sogni a scopo terapeutico, ma quando il progetto finisce nelle mani di un nemico insospettabile, ha inizio una caccia all’uomo sospesa tra sogno e realtà, durante la quale i personaggi dovranno affrontare, oltre alle derive del progresso scientifico, anche le ferite che alimentano i loro conflitti profondi. Difficile sondare un’opera già ampiamente discussa, estremo traguardo di una poetica innovativa non soltanto nell’ambito dell’anime ma, più genericamente, di quel cinema che riflette se stesso e si abbandona, senza temere la vertigine, al gusto surreale dell’autocitazione. Paprika infatti, prima ancora di un film in cui i piani del sogno e della realtà si intersecano senza soluzione di continuità, è la messinscena del cinema come estatica stanza intermedia, catalizzatore e sintesi di verità scomode e flussi immaginativi, rielaborazione della memoria e occasione catartica, liberatoria: non a caso momento testamentario dello stesso autore, che costella l’intera opera di continui rimandi alla storia e grammatica del cinema, e ai suoi stessi, indimenticati, film precedenti. Il cinema di Satoshi Kon è stato e sarà questo, il tentativo di inscrivere nella cornice colorata e sovraccarica dell’animazione giapponese le nevrosi e l’impasse cui le ferite interiori riconducono l’individuo all’epoca della globalizzazione. Una tensione realistica e adulta alla rappresentazione della vita e delle sue occasioni mancate (tutti i personaggi di Paprika hanno un conto in sospeso con la propria coscienza) attraverso la complessa e articolata trama del disegno, in cui Satoshi rivela anzitutto la propria indiscutibile esperienza di layout artist: vero e proprio ingegnere della scena, maestro nel rispettare, anche a fronte di vorticosi movimenti di macchina, la continuità dell’azione, la proporzione delle scenografie, dei volumi e delle pose, la consapevolezza dei possibili livelli di lettura di ogni momento drammaturgico. Accettando di abbandonarsi con amore alla labilità del mondo interiore, Paprika è l’epilogo riconciliante di una carriera risolta.
Paprika – Sognando un sogno [Papurika, Giappone 2006] REGIA Satoshi Kon.
SCENEGGIATURA Seishi Minakami, Satoshi Kon (tratta dal romanzo omonimo di Yasutaka Tsutsui). ART DIRECTOR Nobutaka Ike. MUSICHE Susumu Hirasawa.
Animazione, durata 90 minuti.