Far East Film Festival 15, 19 – 27 aprile 2013, Udine
Solo la ragione del cinema può salvarci
Non è possibile restare indifferenti quando, nel buio della sala, irrompe il fragore adrenalinico di The Bullet Vanishes, l’ultima fatica di Lo Chi-leung presentata in anteprima europea al Far East Film 2013 di Udine. Un’esplosione di tecnica e di stile che non è frastuono assordante nel tipico stile degli ultimi techno-thriller hongkongesi, ma quasi una danza sensuale che accompagna il corteggiamento in un perfetto matrimonio tra emozione e razionalità.
Cina, anni ’30. L’impassibile detective Song Donglu viene affiancato dal poliziotto Guo Zhui nella ricerca dell’assassino invisibile, mago dell’omicidio perfetto: ogni suo colpo è rapido, mirato e non lascia traccia alcuna, anche perchè l’arma da fuoco utilizzata per colpire il bersaglio è caricata con pallottole fantasma. L’apparente impossibilità a risolvere il mistero si misura con una serie di esperimenti e brillanti deduzioni della nostra coppia di cervelli e con un sottobosco losco e malavitoso, intricato quanto inespugnabile. Definire con sicurezza questo film sarebbe come volerlo ingiustamente etichettare con una fretta e una superficialità che non gli renderebbero giustizia: gli spunti e i prestiti più o meno espliciti – riferiti a tratti, caratteri, atmosfere, risvolti narrativi – sono numerosissimi, da Sherlock Holmes a Scarface a Era mio padre solo per citarne tre, ma vengono rimescolati e ravvivati con maestria eccellente. Le fondamenta sono rette da una sceneggiatura oliata e imbibita di dialoghi rapidi e brillanti (spesso un botta e risposta secca, senza fronzoli). La regia sembra scorrere su una partitura musicale, tanto è mobile, efficace, sicura e ogni scelta è calibrata in funzione della intensità drammaturgica o della spettacolarità da ottenere; il tutto è sottolineato da un’illuminazione fotografica che spazia dalle tenebre occulte e ricche di contrasto tipiche del gangster movie (dove anche le ombre parlano) alle conspiracy-stories ambientate nei labirintici interni dei fumosi locali cinesi. La mdp di Chi-leung è leggera e avvolgente, spesso stacca – senza essere mai violenta – da un intimo primo piano ad una ripresa aerea con scena di massa incorporata. Il montaggio rapido, quasi da videoclip, dà al plot un ritmo vertiginoso che non cede mai il passo nè al respiro, nè tantomeno alla noia. La bellezza del film sta nell’essere consapevole del suo iperrealismo e nello sfruttare tutti i luoghi comuni delle situazioni alle quali si ispira, creando personaggi che hanno una forza e un carattere deliziosamente fumettistico; inoltre la coppia di investigatori funziona alla grande, sia per le capacità interpretative (fantastico il compassato e carismatico Lau Ching-wan) che per la credibilità puramente lombrosiana dei lineamenti.
Il risultato è un godibilissimo, saporito e divertito divertissement da gustarsi a bocca aperta.
The Bullet Vanishes [Id. Hong Kong 2012] REGIA Lo Chi-leung.
CAST Lau Ching-wan, Nicholas Tse, Mini Yang, Jing Boran, Wu Gang.
SCENEGGIATURA Lo Chi-leung, Yeung Sin-ling. FOTOGRAFIA Chang Chi-ying. MUSICHE Teddy Robin Kwan, Tommy Wai.
Azione/Drammatico, durata 106 minuti.