SPECIALE PEDRO ALMODOVAR
“Y aunque los vientos de la vida soblen fuerte”
Per affrontare l’argomento “Pedro Almodovar” potremmo parlare di molte cose: il cromatismo spiccatamente visivo, la sessualità, il superamento di traumi e tanto altro. Guardando Legami! però ci vengono proposti spunti di riflessione su argomenti meno indagati dal regista. Piccolo appunto: il titolo è un verbo all’imperativo, si legge sdrucciolo; la natura del film potrebbe altrimenti risentirne incorrendo in importanti equivoci.
La storia d’amore, o meglio, di complicità tra Antonio Banderas e la sua pornostar è un’esplosione di fisicità. Ma non in senso osceno: si tratta piuttosto di un gioco di complicità pelle a pelle, che contrariamente a quanto ci si aspetterebbe lascia spazio ad un arricchimento personale prima che fisico. Per capire questo film si deve porre l’accento sul messaggio trasmesso, o meglio, sull’obiettivo dei protagonisti. Colori, inquadrature fotografiche e scenografie semiteatrali diventano quasi ostacoli imposti dall’esterno per la realizzazione di sé, intesa come liberazione dai vincoli sociali e relazionali che non lasciano vivere appieno la vita. Costrizioni a cui sottrarsi per rifugiarsi in legami elettivi, scelti consapevolmente, che mutano il sostantivo “legàmi” nell’imperativo “légami!”. Costrizioni che troppo spesso relegano in particolari settori della società (dalla pornografia ai disturbi mentali) e che tentano di piegarci al loro volere. A tal proposito risulta imprescindibile prendere in considerazione la musica che accompagna il film (scelta da Morricone): in particolare “Resistiré”, firmato Duo Dinàmico. Relegata ai margini della trama, la canzone esplode nel finale, rivelando di fatto il senso dell’intera opera. Senza affrontare un’analisi del testo, il pezzo non è altro che un gioioso inno alla libertà dai vincoli che ci rendono estranei a noi stessi. Un invito a non dimenticare la nostra natura, nonostante le prove che la vita propone, siano esse materiali o sentimentali. Si apre così un quesito dal gusto esistenziale: è meglio essere “como el hungo que se dobla per siempre sigue en pié” o aderire a un “niente compromessi”? Ha senso affannarsi per conformarsi a idee settarie o è meglio abbandonarsi a istinti semplici e umani? Almodovar, con i suoi personaggi, non sembra avere dubbi a riguardo e ci trasmette la risposta in modo convincente. Così ingenuamente fresco e realistico che sembra difficile sottrarsi a una scelta tanto naturale quanto determinante, specialmente se gli avversi “venti della vita soffiano forte”.
Legami! [Àtame!, Spagna 1990] REGIA Pedro Almodovar.
CAST Antonio Banderas, Victoria Abril, Loles Leòn.
SCENEGGIATURA Pedro Almodovar, Yuyi Beringola. FOTOGRAFIA Josè Luis Alcaine. MUSICHE Ennio Morricone.
Drammatico, durata 111 minuti.