SPECIALE PEDRO ALMODOVAR
Amori, passioni e confessioni ad alta quota
Un aereo diretto in Sudamerica è costretto a ridimensionare totalmente la propria rotta per via di un problema a uno dei carrelli causato da un assurdo inconveniente occorso agli operatori aeroportuali in fase di carico bagagli sulla pista.
Dopo svariate ore girando a vuoto nei cieli spagnoli, si scatena il panico nonostante i passeggeri della classe turistica siano stati volutamente sedati dalle hostess per ridurre lo stress dovuto alla lunga permanenza nello scomodo scompartimento. Le sparute persone in business class intrattengono delle reciproche, imbarazzanti ed esilaranti confessioni mentre il personale di volo ricorre a tutte le proprie doti goliardiche, stacchetti cabarettistici inclusi, per distrarle. Accolta con grande calore ed entusiasmo dal pubblico iberico, la nuova pellicola del regista castigliano Almodóvar palesa per molti versi un ritorno al passato. E non solo perché si ispira ad archetipi dei trascorsi della Settima Arte ma anche perché si guarda alla sfera personale del regista. Lo si intuisce già dai titoli iniziali, in cui fa capolino un siparietto animato creato sulla falsariga delle brillanti commedie statunitensi degli anni Sessanta. Per non parlare delle scenografie e delle divise dell’equipaggio, impreziosite da particolari minimalisti e colorati dal sapore vintage. La presenza centrale del telefono nelle scene clou, elemento inanimato che nella filmografia di Almodóvar ricopre spesso un ruolo preminente, è un chiaro elemento autobiografico che richiama il trascorso presso una compagnia di telecomunicazioni che da giovane gli permise di finanziare le proprie passioni artistiche. A ben guardare però, dietro alla comicità surrealista, cinica e kitsch che caratterizza sia il plot che la variopinta galleria dei personaggi (tutti un po’ svitati) si erge una critica sagace nei confronti degli eccessi e delle mancanze della società moderna e uno sguardo alla difficile situazione economica del Vecchio Continente. Una commedia volutamente intessuta su doppi sensi e battute maliziose che suggerisce quindi più possibili significati. Oltre ai camei di alcuni VIP di calibro mondiale che il regista ha contribuito a far conoscere nel mondo, convincono decisamente le interpretazione dei tanti attori presenti nel cast, quasi sconosciuti all’estero ma acclamati in patria, capaci di sentirsi a proprio agio pure nelle più assurde e inverosimili situazioni del film.
Gli amanti passeggeri [Los amantes pasajeros, Spagna 2013] REGIA Pedro Almòdovar.
CAST Javier Càmara, Lola Duenas, Carlos Araces, Cecilia Roth, Paz Vega, Guillermo Toledo.
SCENEGGIATURA Pedro Almòdovar. FOTOGRAFIA Josè Luis Alcaine. MUSICHE Alberto Iglesias.
Commedia, durata 90 minuti.