SPECIALE INEDITI
Brezza di cambiamento
In un mondo dove perfino il Papa rimette in discussione la sua “missione” e rinuncia ad essa creando scompiglio, non ci si dovrebbe meravigliare se un clown ripensasse alla sua professione cadendo in un periodo di depressione: The Clown di Selton Mello, ci racconta il mondo del circo attraverso un dei suoi protagonisti in crisi di identità.
Fastidio è il figlio di Puro Sangue, due pagliacci del circo itinerante Esperançia, fa questo mestiere da quando è nato e non conosce quasi il mondo esterno. Nel suo girovagare per le campagne brasiliane pian piano si rende conto che forse questa non è la sua vita, anche se il pubblico apprezza: Fastidio si sente sempre meno divertente e così più che un clown triste diventa un clown stanco. L’unico spiraglio è incarnato da Ana, una ragazza conosciuta in una delle tappe di Esperançia. Il regista brasiliano Mello narra una dei mondi più esplorati dalla Settima Arte, quel circo tanto caro a Fellini, Tati, Chaplin e recentemente a De La Iglesias, che ancora affascina per le sue tante storie e per la sua gente. The Clown, scelto dal proprio paese per concorrere alla cinquina degli ultimi Oscar come film straniero, affronta, con uno stile delicato e alla pari stralunato, la crisi nel mondo del lavoro, qui però non per mancanza di guadagno, ma per crollo individuale. Le leggi dello spettacolo impediscono a Fastidio di emergere come uomo, i suoi colleghi lo vedono solo come figlio del capo e il pubblico per la maschera che indossa, e il suo soffocamento provato da tutto ciò è rappresentato dalla simpatica metafora del desiderio di volersi comprare un ventilatore. Mello riesce a proporci il classico universo di freaks con una regia che sfrutta i colori del Brasile e che si ispira nel tratteggio dei personaggi ad un Wes Anderson più ponderato. Il circo come pretesto anche per raccontarsi, in esso regnano tutti i tòpoi del genere umano che si prolungano e ampliano nel “mondo reale”, e così la fuga rimane l’unico appiglio per una vita nuova o forse per conoscere la vita stessa, ma alla fine modificando alcuni aspetti ci si rende conto che a lei probabilmente non riusciamo a rinunciare. In The Clown i colori hanno un ruolo fondamentale, sbiadiscono man mano che Fastidio si “spegne”, in contrapposizione ai colori caldi ma lucenti dell’incipit, e nel finale riprendono il proprio vigore. Un film sognante, attuale, e allo stesso tempo classico: un momento per riflettere sulle maschere imposte e che imponiamo, e un modo anche per sottolineare quanto la realtà a volte scappi da dietro le quinte dello spettacolo e il trucco non basti a nascondere il turbamento.
The Clown [O Palhaço, Brasile 2011] REGIA Selton Mello.
CAST Selton Mello, Paulo José, Larissa Manoela, Giselle Motta.
SCENEGGIATURA Selton Mello, Marcelo Vindicatto. MUSICHE Plinio Profeta.
Commedia/Drammatico, durata 90 minuti.