Giorni di libertà e morte
Quanto può essere forte l’amore e la lealtà verso la patria da portare degli esseri umani a mettere in gioco principi, affetti, le proprie vite, pur di vederla rivivere, un giorno, libera?
La risposta si trova nella storia di tre fratelli, cresciuti con nel cuore la violenza della repressione francese nei confronti dell’Algeria. Dopo un distacco lungo otto anni, tre diverse vite si riuniscono: un ex carcerato, un militare, uno spirito in apparenza non coinvolto politicamente. Saranno i primi due a dar vita al Fronte Nazionale di Liberazione (FNL), reclutando sostenitori al movimento che punta a ridare dignità e diritti a uno stato calpestato da una potenza mondiale. I nobili principi che li muovono finiscono però per farli cadere in una spirale in cui la violenza chiama altra violenza, scontrandosi con il gruppo armato dei servizi segreti francesi, la Main Rouge. Attentati, omicidi, armi, implicano un sangue freddo che li fa diventare delle insensibili macchine, innescando una vera e propria guerra a ridosso degli orrori del secondo conflitto mondiale. Per raccontare la crudezza del loro nuovo mondo, il regista-sceneggiatore si avvale di parole che fanno risaltare l’importanza della famiglia, non solo persone dello stesso sangue, ma anche connazionali, sottolineando il concetto di patria e la consapevolezza di morire per essa. Il linguaggio visivo segue la formazione di questi spietati gangster, giocando con ombre e riflessi che disegnano i contorni dei corpi, inquadrandoli controluce, dando il senso di clandestinità a persone che spesso sbucano e svaniscono nell’oscurità. Oltre al quadro della macchina, vengono sfruttate anche le cornici naturali della vicenda: finestre, sbarre, porte, ci lasciano entrare nel mondo, nelle case e nella vita di una comunità unita nella buona e nella cattiva sorte. Candidato all’Oscar come miglior film straniero, Uomini senza legge non è un documentario, benché faccia scorrere sui titoli reali spezzoni storici, ma la storia inventata di tre uomini che si collocano, come meglio puntualizza il titolo originale, al di fuori della legge, costruendone una propria, consegnandoci un solo punto di vista sulla versione, senza restituire l’imparzialità che solitamente la storia si preoccupa di evidenziare.