16 GENNAIO: COMPLEANNO DI JOHN CARPENTER
80 voglia di Carpenter
È il 1980. John Carpenter esce vittorioso dai suoi primi due pollici alzati, di critica (Distretto 13: le brigate della morte) e di pubblico (Halloween: la notte delle streghe). Un tuffo cinefilo nel passato dunque, nell’epoca delle superproduzioni, della spettacolarità e del genere science-fiction.
Se in quest’ultimo hanno sguazzato molti dei suoi soggetti (Dark Star, The Thing, Starman, per citarne alcuni), non possiamo dire altrettanto con i film dai numeri alti, poiché la forza del cinema carpenteriano risiede al contrario su una scelta produttiva assai controcorrente (e coraggiosa): budget ridotti e riprese lampo. Con The Fog, Carpenter si distacca dal genere “slasher”, che lui stesso ha lanciato con Halloween, per dare vita ad un horror vecchio stampo, con tanto di malattie e zombie, rea (forse) l’amicizia con Dan O’Bannon, regista de Il ritorno dei morti viventi. Il ventun aprile la cittadina di Antonio Bay celebra il centenario della propria fondazione, inconscia dell’omicidio di cui si macchiò per ottenerla: i sei fondatori infatti mandarono a morire un gruppo di lebbrosi, a uno dei quali rubarono i soldi necessari a costruire le fondamenta della città. Allo scoccare della mezzanotte tutto si fa mistero e oscurità in quel di Antonio Bay: vetri che esplodono, clacson che suonano, cani che abbaiano. Il fil rouge degli eventi dà anche il titolo all’opera e si rivela l’orribile premonitore delle forze oscure in arrivo. La regia di Carpenter risulta un gioco di perfezione formale e compositiva, dando vita ad un surreale equilibrio tra immagini e suono. La tensione si fa largo proprio grazie alla colonna sonora (composta dal regista stesso), che scandisce come un metronomo la suspance dai contorni hitchcockiani. Alcune debolezze narrative (soprattutto nei klimax) non ne scalfiscono comunque l’atmosfera inquietante, anche se purtroppo la discutibile scelta di collocare in contemporanea l’asso pigliatutto E.T. giocò a sfavore degli incassi della pellicola. Seppur appartenente al filone degli “horror minori” (a detta del regista stesso), The Fog merita di essere ricordato perché racchiude tutto lo stile e le tematiche del marchio carpenteriano (e per farci scordare quel criticabile remake del 2005, che decisamente non gli fa onore). E poi, diciamocelo, perché gli effetti speciali marchiati Eighties erano veramente pazzeschi.
The Fog [id., USA 1980] REGIA John Carpenter.
CAST Adrienne Barbeau, Jamie Lee Curtis, Janet Leigh, John Houseman, Tom Atkins.
SCENEGGIATURA John Carpenter, Debra Hill. FOTOGRAFIA Dean Cundey. MUSICHE John Carpenter.
Horror, durata 93 minuti.