A PROPOSITO DI ANG LEE…
Un’abbuffata di colpi di scena
Meno riuscito del precedente, fortunato Il banchetto di nozze, con cui ha in comune parte del cast, Mangiare bere uomo donna fa parte, insieme all’esordio Pushing Hands, di una trilogia di film che Ang Lee ha dedicato ai temi della famiglia e dei suoi valori tradizionali, in contrasto con l’occidentalizzazione della società taiwanese contemporanea.
Lo scontro tra le generazioni è forte in questi nuclei familiari, dove il modello di sviluppo economico e di vita statunitense sconvolge i rapporti tra gli individui, minando alla base dinamiche relazionali altrimenti avviate verso i tranquilli, atavici sentieri della formalità e del rispetto per gli anziani. Così, in Mangiare bere uomo donna lo scarto è dato dal desiderio di indipendenza delle tre figlie del vecchio cuoco protagonista, Chu. La seconda figlia, in particolare, è una donna in carriera tormentata dal dubbio: accettare un prestigioso incarico in Europa o rimanere accanto al padre vedovo? La più giovane, cameriera in un fast food, è la prima ad andare via di casa, col suo ragazzo. Esce di scena bruscamente, mentre invece la primogenita, insegnante di chimica un po’ bigotta, riesce solo in extremis a togliersi di dosso l’etichetta di zitella che tutti le hanno attaccato. C’è poco da spoilerare, poiché quello che funziona di meno nel film è proprio il susseguirsi, al limite del farsesco, di colpi di scena, capovolgimenti di fronte a livello narrativo, svolte del racconto inverosimili e involontariamente stranianti, che hanno fatto parlare più d’uno di “soup-opera”, rendendo il film, soprattutto nella seconda parte, decisamente poco coeso e convincente. Ma gli attori sono, almeno parzialmente, efficaci, e le sequenze in cui Chu è corteggiato dalla logorroica vicina di casa sono spassose. La sensibilità registica di Ang Lee – che, pur lontanissimo dalla genialità, qui coraggiosamente si ispira ai film “famigliari” di Ozu – riesce ugualmente a manifestarsi. Soprattutto nel tentativo di ritrarre tutte le varie personalità, distinguendole nelle loro azioni e scelte di vita, riassumendone il passato attraverso dialoghi e foto, esprimendo sentimenti trattenuti con primi piani non abusati e inquadrature essenziali, pudiche. Prima di farsi sfuggire di mano la materia narrativa e di abbandonare il racconto alle sue squilibrate evoluzioni a effetto.
Mangiare bere uomo donna [Yin shi nan nu, Taiwan/USA 1994] REGIA Ang Lee.
CAST Sihung Lung, Yu-Wen Wang, Chien-lien Wu, Kuei-Mei Yang.
SCENEGGIATURA Ang Lee, James Schamus, Hui-Ling Wang. FOTOGRAFIA Lin Jong. MUSICHE Mader.
Commedia/Drammatico, durata 124 minuti.