30° Torino Film Festival – 23 novembre 2012/1 dicembre 2012
La cultura della morte
Pochi mesi prima di morire, Koji Wakamatsu ci ha lasciato un film bellissimo, tagliente come una spada e spietato come un samurai. Un racconto incalzante, che mostra il percorso politico di estrema coerenza dello scrittore nazionalista Yukio Mishima, difensore delle antiche tradizioni nipponiche, seguace dell’imperatore.
Una parabola umana commovente, di rara intensità, grazie al linguaggio privo di fronzoli ma di straordinaria potenza espressiva del regista giapponese. Interpretato dal bravo Arata, che era anche in The Millennial Rapture, in Caterpillar e in United Red Army – scritto sempre da Masayuki Kakegawa – il Mishima di Wakamatsu è un uomo ossessionato da una pulsione di morte, che lo conduce all’inevitabile sacrificio mortale secondo il rituale del seppuku. Caratterizzato da una luce grigia e fredda, soprattutto nella prima parte, e dai colori desaturati della fotografia del fedele Tomohiko Tsuji, 11.25 The Day He Chose His Own Fate è un’opera di grande rigore estetico e di ammirevole equilibrio ideologico, tesa com’è a restituire la complessità delle prese di posizione dell’intellettuale suicida, nel contesto politico turbolento dell’epoca. Gli anni che vanno dall’attentato a Inejiro Asanuma nel 1960, da parte dell’estremista di destra Otoya Yamaguchi, che si impicca in carcere nella scena iniziale del film, fino all’harakiri di Mishima nel 1970, sono ricostruiti con l’utilizzo di efficaci immagini di repertorio e una voce fuori campo che ne ricorda a grandi linee gli eventi principali.
Il film si sofferma anche nella descrizione del rapporto forte tra Mishima e il suo discepolo migliore, l’esaltato Masakatsu Morita, colonna della Società dello Scudo, l’associazione paramilitare fondata e finanziata dallo stesso Mishima. Lo stretto legame tra i due sembra essere l’unico rapporto umano importante per Mishima, considerando il ruolo marginale che nel film ha la figura della moglie Yoko. Nonostante ciò, Mishima non viene fuori come un personaggio monodimensionale: lo sguardo attento di Wakamatsu non trascura i suoi momenti di esitazione, pur ribadendo, in particolare nei dialoghi, a volte un tantino didascalici, la rigidità dell’ideale di morte del grande scrittore.
11.25 The Day He Chose His Own Fate [11.25 jiketsu no hi: Mishima Yukio to wakamono-tachi, Giappone 2012 ] REGIA Koji Wakamatsu
CAST Arata Iura, Shin’nosuke Mitsushima, Shinobu Terajima.
SCENEGGIATURA Masayuki Kakegawa. FOTOGRAFIA Tomohiko Tsuji, Yusaku Mitsuwaka. MUSICHE Fumio Sakahashi.
Drammatico/Storico, durata 119 minuti.