A.a.a. film horror cercasi
Ciò che caratterizza il quarto capitolo della saga di Paranormal Activity è principalmente il non senso a livello di sceneggiatura e la poca capacità horrorifica. I due registi Ariel Schulman ed Henry Joost dimenticano ciò che aveva reso il loro terzo capitolo così ben riuscito e ansiogeno fino all’esasperazione in nome di un’accozzaglia di avvenimenti e personaggi poco definiti e sensati.
Schulman e Joost abbandonano il terrore del non sapere e non vedere a discapito della tecnologia: la protagonista adolescente spia tutto attraverso cellulari, web-cam e addirittura il kinect, che permette di scorgere in modo ben definito l’entità demoniaca col debole per i bambini. Rendendola visibile automaticamente la paura scompare, tutto ciò che aveva spaventato nei precedenti capitoli non ha più senso. Un po’ come la trama. Non si capisce perché Katie rapisca il nipote, dopo aver scaraventato la sorella addosso alle telecamere (scena recuperata da Paranormal Activity 2), per poi darlo in adozione e andarlo a riprendere dopo la solita strage familiare. In questo quarto capitolo il demone fa ben poco, oltre a qualche giochetto con i coltelli o le sedie, perché ora l’attenzione è sulla posseduta Katie, l’unico collante dei quattro film, per quanto la si veda raramente. Neanche il finale, solitamente carico di ansia perché sfoga tutto ciò che per l’intera pellicola si era atteso, ne esce granché bene. I soliti corpi trascinati via, il fratellastro della protagonista che l’unica cosa che fa è guardare con faccia assorta la telecamera, la mostruosa Katie, che accompagnata da un esercito di simil donne in stile Twilight, sacrifica la vergine bionda e americana che non si è ceduta all’amico Ben che voleva sacrificarsi rubandole la verginità per salvarle la vita. Conclusasi l’agghiacciante storia il buio in sala persiste, scorrono i titoli di coda. I più temerari aspettano, sperando che una scena nascosta dopo i titoli possa risollevare il morale dopo l’ora e mezza sprecata per un finto film dell’orrore. Invece due scene in lingua spagnola con telecamera a spalla ti avvertono solo, e questo si che fa paura, che il quinto capitolo è già pronto.
Paranormal activity 4 [Id. USA 2012] REGIA Ariel Schulman, Henry Joost
SCENEGGIATURA Oren Peli, Zack Estrin. EFFETTI SPECIALI Ted Robinson.
Horror, durata 93 minuti