A PROPOSITO DI ANDREW DOMINIK…
Western da camera
L’australiano Andrew Dominik si fa notare a livello internazionale partecipando nel 2007 al Concorso della Mostra del Cinema di Venezia con il rarefatto western da camera L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, che ottiene la Coppa Volpi per l’interpretazione di Brad Pitt nel ruolo di Jesse James.
Jesse James è una delle più celebri icone dell’età della frontiera statunitense, legata particolarmente alla guerra di Secessione e al suo dopoguerra: il bandito, specializzato nel rapinare banche e treni, divenne presto un simbolo sudista, combattendo nelle fila dei confederati e scegliendo poi di colpire, con la sua banda, soprattutto convogli e personalità legate al nord vincitore. Mitizzato già in vita, considerato come una sorta di Robin Hood o come un rivoluzionario, il bandito fu ucciso nel 1882 da un giovane membro della sua banda, Robert Ford, il quale, come racconta la leggenda più diffusa, ha colpito James alle spalle mentre lui, disarmato, stava sistemando un quadro alla parete. Una celebre ballata composta poco tempo dopo la morte del bandito – nel film cantata da Nick Cave – radica nella mitologia western e consegna alla storia sia James che il suo boia, il quale verrà considerato come il “codardo” e il meschino per eccellenza. Il film di Dominik si sofferma particolarmente sul rapporto tra James e Ford, raccontando come la mancanza di fiducia del capobanda nei confronti del giovane abbia trasformato l’iniziale venerazione del neofita in disprezzo e in odio, sostenuti dalla crescente volontà di Ford di prendere il suo posto e diventare celebre e importante come lui. L’epopea e l’epica western assumono una caratura psicologica, con in primo piano le paure, le consapevolezze, le paranoie e le ossessioni dei due protagonisti. James e Ford sono mediocri attori di un contesto epico e mitologico di cui sembrano fare parte loro malgrado e al di là dell’effettivo valore delle loro personalità; in questo modo, rappresentando l’assoluta e mediocre normalità, la mitologia della frontiera è svuotata di ogni senso e grandezza eroica, elementi comunque presenti e fondamentali anche nelle opere tradizionali di demitizzazione. Tutto questo in un’atmosfera rarefatta e astratta, attraversata da lunghi silenzi che accompagnano l’immensità e la solitudine degli splendidi paesaggi magnificamente fotografati. Narrativamente caratterizzato da lunghe sequenze in cui tempo della fabula e tempo dell’intreccio coincidono, il film ricorda un po’ Sergio Leone per il lento e meditato tono elegiaco, e soprattutto Malick per la continua ricerca della trascendenza visiva e per il parallelo tra le psicologie e il paesaggio naturale. Qualche momento in cui predomina la prolissità di una ricerca stilistica compiaciuta e non sempre ben controllata intervalla le numerose sequenze di grande fascino, in un film quasi “immobile” e allo stesso tempo potente e affascinante.
L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford [The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford, USA 2007] REGIA Andrew Dominik.
CAST Brad Pitt, Casey Affleck, Sam Rockwell, Mary-Louise Parker, Sam Shepard, Zooey Deschanel.
SCENEGGIATURA Andrew Dominik (tratta dall’omonimo romanzo di Ron Hansen). FOTOGRAFIA Roger Deakins. MUSICHE Nick Cave, Warren Ellis.
Western/Drammatico, durata 160 minuti.