Un Presidente a caccia di succhiasangue
Dopo il recente successo di Dark Shadows, lo sceneggiatore Seth Grahame-Smith ci propone un’altra intrigante seppur bizzarra storia fanta-horror: Abraham Lincoln, flemmatico Presidente degli Stati Uniti di giorno, si trasforma durante la notte in un’implacabile giustiziere deciso a liberare il suolo americano infestato da creature demoniache.
Il tutto è raccontato in un diario su cui il mitico Abe scrive fin da piccolo e che affida, prima di recarsi all’appuntamento fatale con il suo destino, a colui che lo aveva iniziato ed addestrato alla caccia dei succhiasangue sfruttando la sua voglia di vendicare la madre uccisa dal morso di un vampiro. Il nostro eroe ha quindi una doppia vita, quella normale che lo vede marito e padre affettuoso, promotore dei diritti umani e protagonista delle lotte volte a liberare il suo Paese dalla schiavitù e l’altra in cui, nei panni di supereroe sanguinario, roteando un’ascia con movenze degne dei miglior acrobati da circo Barnum, si aggira nelle tenebre sterminando i dissanguatori. Il tutto ambientato negli anni a cavallo della guerra di secessione americana che vede protagoniste, insieme a nordisti e sudisti, schiere di morti viventi che combattono contro la liberazione degli schiavi. Sono passati vent’anni da Bram Stoker’s Dracula, in cui Gary Oldman nei panni del Signore di Transilvania si faceva scrupolo di mordere il collo della sua amata Mina che pur gli si offriva spudorata, ma i gusti di un pubblico a caccia di emozioni sempre più forti sono cambiati: al romanticismo di cui è permeato il film di Francis Ford Coppola si preferiscono ormai scene in cui prevalgano le arti marziali, i massacri splatter e la ricerca spasmodica del sensazionale. Una manna per la premiata ditta che da qualche tempo accoppia due visionari come Tim Burton nelle vesti di produttore e – soprattutto – Timur Bekmambetov in quelle di regista, che è riuscito a confezionare un pastiche enorme, costruito però così bene da risultare sia gradevole che coinvolgente e a cui il 3D conferisce una spettacolarità degna dei migliori action movie. Un ultimo, doveroso cenno alla bravura degli attori che compongono il cast del film tra cui spicca per la sua sicurezza il semisconosciuto e dinoccolato Benjamin Walker, nei panni di Lincoln, e Mary Elisabeth Winstead, attrice che dopo varie e positive esperienze in altre pellicole del genere, riesce a dare freschezza, ironia e spessore drammatico ad una combattiva first lady.