FilmForum Udine/Gorizia 5-14 aprile 2011
Mostra fotografica di Giusy Calia
La fotografa Giusy Calia, le cui foto sono presenti sia a Udine che a Gorizia, riesce a rappresentare la storia passata e futura del cinema.
Partendo dal mezzo: il fotogramma, elemento generante della pellicola cinematografica, cita con immagini pulite i padri del cinema. L’aspetto tecnologico sembra essere la componente predominate, proiettandoci in nuovi “tempi moderni”: il treno, il cinema e la realtà mobile di cui tutti siamo fruitori. Denominatore comune: il movimento.
Una ragazza d’altri tempi, cui unica espressione è rappresentata dallo sguardo, osserva, persa in altro mondo, qualcosa su un iPhone di ultima generazione. Trasognante sposta lo sguardo dallo schermo, un microschermo, all’altrove, a sé, a noi. Il potere del cinema. Inconscia della realtà, si posa persino sui binari di un vecchio paesaggio ferroviario di Alghero. Il bianco e nero la dice lunga sul tempo che scorre via e lascia sulla locomotiva solo ruggine. Lucia Cardone segnala la presenza di un doppio occhio in questi fotogrammi, ma la duplicazione di questo dato numerico risulta quasi istintiva: persa in un qualcosa che sembra scorrere sullo schermo, la protagonista ci dedica il suo sguardo per pochi attimi, il tempo di una riflessione, di una domanda… lo sguardo della fotocamera che potrebbe anche immortalare il tempo contemporaneo prima che diventi passato… lo sguardo della fotografa e… il nostro. Il fotografo osserva e cattura attimi diversi da quelli percepiti da ogni fruitore: si istaura così un dialogo emotivo che, al momento, sembra essere l’unica cosa mancante al cinema che dalla tridimensionalità sembra potere diventare anche “mobile”. Tempo e spazio, definitivamente annullati.