Biografilm Festival, Bologna, 8-18 giugno 2012
Uomini e topi
Critical Mass di Mike Freedman si interroga sul problema della crescita esponenziale della popolazione terrestre, in particolare negli ultimi decenni, prendendo spunto da un esperimento sui topi, condotto da John Calhoun, che studiò i mutamenti nel comportamento di un campione di roditori, chiusi in un recinto stretto e posti nelle condizioni ideali per riprodursi in gran quantità.
Dai filmati e dalle registrazioni vocali che documentano l’esperimento di Calhoun, si evince, malgrado la differenza tra le due specie, che uomini e topi vanno incontro a simili conseguenze negative se, una volta che il loro numero è cresciuto cospicuamente, sono costretti a vivere in uno spazio troppo stretto.
Cioè, in particolare, nascono disuguaglianza e rigidità gerarchica, aumenta la violenza. Si sviluppano una serie di comportamenti perversi che, nel giro di qualche generazione, possono portare anche all’estinzione della comunità. Il documentario, quindi, ricostruisce le cause dell’aumento della popolazione mondiale, a partire dalla prima rivoluzione industriale e dall’utilizzo del petrolio – la cui offerta diminuisce sempre più, negli ultimi anni, mentre la domanda cresce vertiginosamente – mostrando come l’unico modo per sopravvivere nelle metropoli sia quello di crearsi la propria piccola tribù di conoscenti e amici, escludendo dalla cerchia il resto degli abitanti. Quasi a dimostrazione che l’uomo è fatto per vivere in piccoli gruppi e non in enormi agglomerati urbani.
Invece, si scopre che dal 2010 più di metà degli esseri umani vive nelle grandi città. Una soluzione al sovraffollamento non può che essere il controllo delle nascite, ma è necessario permettere ai Paesi più poveri di arricchirsi, per ottenere una decrescita del loro tasso di natalità. Infatti, è risaputo che nelle nazioni più evolute, invece, la popolazione è più anziana e sono rare le famiglie con molti figli. L’aspetto culturale, inoltre, non è estraneo a tutto ciò, poiché è sull’emancipazione della donna e sulla diffusione dei metodi di contraccezione che bisognerebbe puntare, nei Paesi in via di sviluppo, per frenare la crescita demografica.
Il documentario illustra questi e altri temi, dalla cosiddetta “tragedy of the commons” – riassumibile nella frase “se qualcuno non abusa dei beni comuni, lo farà sicuramente qualcun altro” – alla Rivoluzione verde di Borlaug, servendosi di buffe animazioni in stile videogame, di interviste ad esperti, non facendosi mancare nemmeno filmati sui lemming. Il tono del film può risultare inquietante e un po’ apocalittico, ma senza dubbio Critical Mass riesce ad informare con efficacia, senza mai annoiare, persino un pubblico poco sensibile alle sorti del pianeta e dell’umana specie.