Di nuovo alla carica
Era il 1995 quando i famosi 101 dalmata della Walt Disney sono rientrati al cinema per farsi conoscere dalle nuove generazioni di bambini. Una riproposizione cinematografica che ora è stata ripetuta in versione restaurata per portare nuovi spettatori al cinema con un glorioso ritorno all’antico, se così si può dire, visto che il diciassettesimo Classico Disney riesce ancora a stare al passo coi tempi.
Già successo di pubblico nel 1961, La carica dei 101 salvò la Disney dalla bancarotta dopo il flop de La bella addormentata nel bosco. E se dovessimo dire oggi perché quel film d’animazione è un esempio di buon cinema che vale la pena rivedere e mostrare ai più piccoli, cominceremo col dire che una buona storia è in sé la prima grande qualità di un buon film. E se l’antropomorfizzazione dei dalmata – come quella dei topi e dei paperi – è una peculiarità disneyana che accende la fantasia dei più piccoli, sentire una voce fuoricampo che presenta il proprio padrone come “il fido compagno” ancora oggi strappa un sorriso anche ai più grandi. È un’ironia sottile quella che conquista l’occhio adulto, la realtà smascherata da uno sguardo canino: la casa di un single abbandonata a se stessa e una maculata provvidenza che porta avanti le lancette dell’orologio seguendo il proprio fiuto per far rispettare il tempo della biologia invece di perderne dell’altro chiudendosi in soffitta. Ma se i dalmata sono più intelligenti degli uomini (il telegrafo canino, tanto impossibile quanto più divertente) e il mondo animale rispecchia vizi e virtù dell’umano, gli stessi personaggi della Disney sono a loro volta al sicuro da ogni forma di realismo e di verosomiglianza che li imprigionerebbe. E grazie a questo lei è, ancor oggi, una delle migliori invenzioni nel ruolo di antagonista: Crudelia De Mon. Per il nome che porta e per la pelliccia che indossa, per l’improponibile capello bicolore (ma oggi forse un occhio adulto non ci giurerebbe con la stessa leggerezza del 1961 o del 1995), per la limousine e per l’entrata in scena, preceduta da versi indimenticabili. E la grafica infine, che forse ancor oggi incanterà i più piccoli. Che sia superata (e da tanti rimpianta) poco importa: la Londra degli anni Quaranta, in versione restaurata, incanta lo stesso. E allora bisognerà spiegare ai più piccoli che La carica dei 101, insieme ad altri grandi film d’animazione, non è stato un film del nostro tempo, ma un film che ci ha accompagnato – e tutt’ora ci accompagna – nel tempo.
La carica dei 101 [One Hundred and One Dalmatians, USA 1961] REGIA Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske, Clyde Geronimi.
SCENEGGIATURA Bill Peet. MONTAGGIO Donald Halliday, Roy M. Brewer Jr. MUSICHE George Bruns.
Animazione, durata 79 minuti.