Educare al cinema in classe: un kit sulla critica cinematografica
Film, serie televisive e animate, videogiochi, ma soprattutto le più svariate forme audiovisive diffuse su YouTube e sui social network: i prodotti audiovisivi e mediali fanno parte dell’esperienza quotidiana delle giovani generazioni, le accompagnano per buona parte del loro tempo libero e contribuiscono in modo determinante a strutturare la loro identità e costruire la loro idea di cittadinanza.
Spesso a scuola è difficile trovare il tempo per approfondire questi aspetti, che esulano in buona parte dalla didattica curricolare, se non per alcuni contenuti dell’insegnamento di Arte e immagine. Questo non vuol dire che si debba rinunciare a portare i media in classe. Anche quando non è possibile strutturare attività extracurriculari con figure professionali esperte, si può fare molto per includerli nelle lezioni. In questa direzione vanno i kit per docenti sviluppati nell’ambito del progetto Rodari Racconta, sostenuto dal Piano Cinema per la Scuola e promosso dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. I kit sono scaricabili gratuitamente registrandosi qui sul sito di Fondazione Euducation. Questi materiali sono pensati infatti per fornire ai docenti strumenti metodologici e di approfondimento, oltre che alcune attività “pronte all’uso” per condurre in autonomia dei percorsi didattici sulla comprensione dei linguaggi audiovisivi e mediali. All’insegnante basterà seguire le tracce proposte nei kit per realizzare dei progetti che coinvolgano in modo ludico e creativo studenti e studentesse.
Il tema che fa da guida al kit è la critica cinematografica, intesa come strumento privilegiato per analizzare, comprendere e usare con consapevolezza l’audiovisivo e i media. La critica cinematografica infatti permette di lavorare su un insieme di competenze, pratiche e discorsi che spingono a rapportarsi in modo attento, curioso e creativo ai testi audiovisivi. Guardare un film, una serie tv o un cortometraggio sapendo di dover esprimere il proprio parere, di doverlo motivare e strutturare in un testo (scritto o audiovisivo) è un utile – e divertente! – banco di prova per sviluppare nei ragazzi e nelle ragazze un rapporto più profondo e propositivo con i prodotti mediali che consumano quotidianamente.
Ciascun kit comprende una Videopillola di una decina di minuti, che introduce e sviluppa le diverse tappe del lavoro sulla critica, curata dal docente universitario e critico cinematografico Roy Menarini insieme a Mediacritica. Ad essa si affianca un Quaderno del docente che contiene materiali di approfondimento che ho redatto in qualità di Operatrice di educazione visiva a scuola con la collaborazione di Fondazione Euducation.
Il percorso si articola in quattro moduli:
Questi materiali offrono un ricco e vario insieme di contenuti: danno indicazioni su come accompagnare alunni e alunne nella creazione di una recensione cinematografica, propongono nozioni di linguaggio audiovisivo, spunti di riflessione sulla figura del critico, indicazioni su come organizzare in classe una redazione e realizzare una rivista di critica cinematografica. Inoltre, le attività guidano gli insegnanti nell’esplorazione dei contenuti che fanno parte della “dieta mediale” delle giovani generazioni, nella convinzione che anch’essi possano essere oggetto di riflessione e sguardo critico. Riferimenti bibliografici, risorse online e consigli di visione aprono delle piste di approfondimento per i docenti più curiosi e appassionati.
Ogni kit può essere utilizzato singolarmente, per proporre in classe una specifica attività, oppure è possibile seguire il percorso che si sviluppa progressivamente lungo i quattro moduli. I contenuti, in particolare le proposte operative e di analisi, sono pensati per la scuola secondaria di primo grado, ma possono essere facilmente rimodulati anche per la scuola secondaria di secondo grado.
Il metodo adottato considera l’educazione mediale non come trasmissione di nozioni a senso unico, ma come percorso in grado di stimolare la consapevolezza critica, la partecipazione e la creatività di studenti e studentesse. Un insieme di competenze e attitudini di cui possono beneficiare anche gli insegnamenti curricolari, nei quali si possono sperimentare forme di integrazione dell’audiovisivo e dei media, che ne rilancino temi e obiettivi. Ma soprattutto che stimolino a passare sempre al setaccio, mettere in questione, problematizzare le conoscenze trasmesse e i linguaggi che le veicolano.
Articolo di Elisa Mandelli pubblicato il 2 maggio 2023 su Dire, fare, insegnare