Piccole minacce tra amici
Guardare nell’intimità di una coppia può essere come spiare dentro il buco di una serratura, ma se quello che dovrebbe rimanere privato finisse invece per essere sfacciatamente mostrato davanti a tutti che reazione avremmo?
Potrebbe provocare imbarazzo o curiosità come agli amici di Vic e Melinda, coppia benestante e felicemente sposata solo all’apparenza dato l’esibizionismo di lei nel flirtare con affascinanti giovani ad ogni festa.
Il tutto è vissuto in apparente tranquillità da Vic che giustifica, a salvaguardia della facciata borghese, tale comportamento dietro all’assoluto amore reciproco e nella libertà individuale di entrambi, ma appunto in superficie perché nel profondo l’uomo sembra nascondere qualcosa, e inizia a minacciare, neanche tanto velatamente, chi rivolge attenzioni e non solo a Melinda. Il film di Lyne all’inizio incuriosisce perché dall’apparente normalità di una situazione comunque anomala ne scaturisce una reazione grave, per quanto sia difficile da decifrare se frutto di una relazione perversa o di una minaccia reale: Vic nella sua perenne impassibilità, e qui la scelta di Ben Affleck risulta azzeccata, sembra una spugna in grado di sopportare qualsiasi provocazione della consorte, ma al contempo lascia intravedere un’anima tanto indecifrabile quanto fredda, proprio lui inventore di un chip in grado di riconoscere la figura umana nei droni da combattimento, cioè l’arma più impersonale e distaccata che inevitabilmente si rispecchia nella sua personalità.
Acque profonde è un thriller dalle vaghe atmosfere erotiche, in cui la pulsione sessuale si sublima a favore di un gioco di seduzione e attrazione. Tematiche care ad Adrian Lyne che vent’anni dopo Unfaithful torna alla regia, mostrandoci ancora una volta, dopo 9 settimane e 1/2, Attrazione fatale, Proposta indecente e il remake di Lolita, come alla base dei suoi intrecci tensivi a muovere le azioni dei personaggi ci sia il motore delle pulsioni. Peccato che dopo l’intrigante setting iniziale la pellicola non riesca a sorprendere veramente mai, ma anzi, via via che scendiamo nelle profondità del racconto e nell’animo dei protagonisti, quello a cui assistiamo altro non è ciò che già avevamo scorto fin dall’inizio.