Armageddon, Deep Impact, Roland Emmerich
Una forza misteriosa sta spingendo la Luna in rotta di collisione con la Terra. Con poco tempo a disposizione prima dell’estinzione globale, la tenace dirigente NASA ed ex-astronauta Jo Fowler è convinta di avere la soluzione al problema. Per risolverlo, però, ha bisogno dell’aiuto di Brian Harper, ex astronauta con cui condivide un passato eroico ma difficile. Con l’aiuto del teorico della cospirazione K.C. Houseman, convinto che la Luna non sia altro che una gigantesca megastruttura aliena, prenderanno parte ad una “missione impossibile”, lasciando dietro di sé tutti coloro che amano.
“Tutti i miei film sono nati perché sono affascinato da un soggetto. A volte penso che ci sia solo una certa ossessione per tutto questo”. Così Roland Emmerich a proposito della personale scintilla creativa che dà vita a un suo progetto.
Nel caso di Moonfall l’ossessione emmerichiana corrisponde a Who Built the Moon? saggio fantascientifico del 2005 di Alan Butler e Christopher Knight che parte da un assunto: la Luna è una megastruttura ideata dagli umani del futuro per rendere possibile la vita sulla Terra. Moonfall va quindi considerato come l’ennesimo tassello del percorso filmico di Emmerich (I nuovi eroi, Stargate, Sotto assedio) nel disaster-movie; genere in cui il regista teutonico tra Independence Day e relativi sequel (Independence Day – Rigenerazione), Godzilla e The Day After Tomorrow, ha saputo raggiungere le massime vette creative. Inizialmente di produzione Universal per poi passare allo status di “indipendente” dopo che Emmerich ne ha acquistato i diritti, i suoi quasi 150 milioni di dollari di budget hanno reso teoricamente Moonfall uno dei più costosi film indie mai realizzati.
Pur partendo da un impianto narrativo riecheggiante a classici del genere come Armageddon e Deep Impact, l’opera di Emmerich soccombe sotto gli inesorabili colpi di cgi posticcia e “fumettosa” e di una narrazione in cui, tra il fantascientifico e il fantastico, c’è sofferenza di respiro epico. Le gesta sceniche ritratte da Emmerich vivono così in una regia di mestiere che alterna a suggestioni apocalittiche di grande impatto automatismi apatici, stanchi e privi di mordente.
È evidente che Emmerich abbia accarezzato l’idea di un Moonfall come base di un nuovo franchise, ma, a giudicare dal finora magrissimo box-office statunitense, è altrettanto palese come i piani produttivi dovranno essere seriamente ridiscussi. Appena dieci milioni di dollari di incassi nel primo mese di programmazione (febbraio-marzo 2022) e la sensazione di trovarsi dinanzi a un progetto non da ritenersi necessariamente sbagliato, ma dal tempismo sicuramente infelice.