Il Calvert Journal Film Festival annuncia i vincitori della sua seconda edizione
Si è conclusa il 31 ottobre la seconda edizione del Calvert Journal Film Festival. Nell’evento virtuale, organizzato dall’omonima rivista online londinese, 35 titoli dal cosiddetto “Nuovo Est”, suddivisi in sei categorie. La giuria ha premiato il miglior film per ogni categoria ed è stato assegnato, inoltre, un premio del pubblico.
I giurati di quest’anno sono stati il cineasta kazako Adilkhan Yerzhanov (regista di Yellow Cat, presentato l’anno scorso nella sezione Orizzonti di Venezia), l’attrice bosniaca Selma Alispahić (Secrets from the Past, Selam), l’attivista e regista lituano Romas Zabarauskas (The Lawyer), la regista kosovara Norika Sefa (il suo Looking for Venera ha vinto il premio speciale della giuria a Rotterdam), la produttrice ucraina Natalia Libet (il suo Stop-Zemlia ha vinto l’Orso di Cristallo a Berlino), l’antropologo e documentarista ceco Pavel Borecký (il suo primo lungometraggio, Living Water, ha debuttato quest’anno a Visions du Réel), la critica cinematografica e programmatrice neozelandese Carmen Gray, la programmatrice e giornalista lettone Zane Balčus e la critica cinematografica e giornalista scozzese Amber Wilkinson.
Il premio per il miglior lungometraggio di finzione è andato alla regista lettone Laila Pakalniņa per il suo Dawn. La giuria ha particolarmente apprezzato il film “molto complesso, durante il quale uno spettatore può vivere un’ampia gamma di emozioni” e lo ha descritto come “un mix di cultura e storia, nonché di commento sociale e politico.” L’opera segue le vicende di un giovane residente di una comune ai tempi della Lettonia sovietica, il quale decide di ribellarsi al padre violento e finisce per provocare una spirale di eventi imprevedibili.
Il premio per il miglior lungometraggio documentario, invece, è andato a Warsaw: A City Divided di Eric Bednarski. La giuria ha lodato il modo in cui il film “contestualizza del raro materiale d’archivio del ghetto di Varsavia con le testimonianze dei sopravvissuti”, gettando luce su alcuni aspetti della storia polacca e dell’Olocausto.
Infine, il premio per il miglior film d’animazione è stato assegnato a My Favorite War, diretto da Ilze Burkovska-Jacobsen. La giuria ha deciso di premiare lo sforzo della regista nel riportare in vita un passato doloroso e la sua capacità di rendere la propaganda un argomento di discussione accessibile al pubblico di ogni età.
Qui di seguito riportiamo tutti i vincitori dell’edizione di quest’anno: