Perdita della memoria
Giunto in chiusura di un decennio fondamentale per il medium videoludico, specialmente per l’inatteso sviluppo dei prodotti indipendenti e l’emergere di nuove firme autorali, Disco Elysium è una ciliegina sulla torta dal sapore raffinato che, a distanza di due anni dalla prima pubblicazione, ancora pochi videogiocatori italiani hanno gustato.
Ciò dipende dalla mancanza di una traduzione in lingua nostrana, nemmeno del solo testo; il modo migliore per giocare a Disco Elysium è oggi farlo in lingua inglese, godendo del doppiaggio di altissimo livello che rende un po’ più digeribile la navigazione degli intricati dialoghi, la cui qualità può dirsi pienamente letteraria.
Il problema della lingua affligge, purtroppo, ancora oggi i videogiochi basati sul testo, come Planescape: Torment, il gioco di culto del 1999 che non si è meritato una traduzione nemmeno nella sua recente versione Enhanced; gioco cui Disco Elysium s’ispira e cita esplicitamente prendendone in prestito l’interfaccia dei dialoghi ma non solo. Dal classico di Black Isle, Disco Elysium trae alcuni dei suoi elementi fondanti: un protagonista smemorato cui il giocatore donerà una nuova identità e orientamento morale con le sue scelte, l’enfasi sulla scoperta di un’ambientazione strana e affascinante (entrambi i giochi hanno infatti le radici nei giochi di ruolo da tavolo), la piena libertà e il numero impressionante delle scelte di dialogo, la ricerca di un diario smarrito che potrebbe contenere la nostra “vera identità” e – fondamentale nell’equilibrio della narrazione – un compagno di avventure dal carattere diametralmente opposto rispetto a quello del nostro protagonista senza nome. Se Planescape: Torment era un fantasy alternativo e cugino di Dungeons & Dragons, però, il collettivo estone ZA/UM ha invece scelto un universo più realistico, diverso dal nostro eppure stranamente contemporaneo e familiare. Niente più tiefling e demoni, quindi, ma umani alle prese con la politica, le rivendicazioni sindacali e la stagnazione che segue la sconfitta militare.
Revachol è stata il teatro di un tentativo rivoluzionario, cinquant’anni fa, ed oggi è ancora una pentola ribollente di conflitti sotterranei, spesso combattuti proprio nei vecchi cunicoli pieni di fucili e nei rifugi fatiscenti dei partigiani comunisti. I lavoratori dell’isola scioperano ormai da settimane, rifiutandosi di negoziare con la Compagnia; non vogliono aumenti salariali né maggiori garanzie ma diventare tutti azionisti, spartire equamente il capitale della grande multinazionale. È in questa polveriera incandescente che compare l’impiccato, un uomo imponente e nudo, sul cui cadavere putrefatto e vandalizzato dovremo indagare, interrogando gli isolani e formulando il nostro giudizio sulle instabilità politiche presenti e passate.
Tra il serio e il faceto, ideologico ma senza dimenticare la magia e la poesia, Disco Elysium entra con disinvoltura nelle liste dei videogiochi più maturi e meglio scritti di sempre.
Disco Elysium [Estonia 2019] GAME DIRECTOR Robert Kurvitz, SVILUPPATORE ZA/UM,
DISTRIBUTORE ZA/UM.
PIATTAFORMA Windows, Mac, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Nintendo Switch.
GDR/Avventura, durata 40 ore circa.