Quarant’anni di storia e di cinema
Riparte dal 23 al 29 luglio 2021, a Gorizia, il Premio “Sergio Amidei” con un programma ricco di eventi per celebrare la 40esima edizione della manifestazione nell’anno in cui ricorrono anche i 40 anni dalla scomparsa di Sergio Amidei.
Il festival si articola in 7 giorni, con 40 opere cinematografiche proiettate mattina e pomeriggio al Palazzo del Cinema – Hiša Filma (nelle sale del Kinemax Gorizia e negli spazi della Mediateca.GO “Ugo Casiraghi”) e di sera nella nuova location, la centralissima Piazza della Vittoria. Il programma si costruisce sui tre premi (quello alla Miglior Sceneggiatura, all’Opera d’Autore e alla Cultura Cinematografica) e anche su rassegne (come quella sul cinema di Bonifacio Angius, quella sul cinema francese e sulla formazione della giovane critica in collaborazione con France Odeon del Festival del Cinema francese di Firenze), presentazioni di libri, omaggi (quello dovuto a Mattia Torre), l’Amidei Kids, dedicato ai più piccoli, eventi collaterali, tavole rotonde e incontri come quello che si terrà nella mattinata del 28 luglio sui 10 anni di Mediacritica e sul nostro speciale rapporto con il Premio “Sergio Amidei”.
Centro della manifestazione, il Premio Internazionale alla Miglior Sceneggiatura, conferito all’opera più originale, capace di sperimentare nuove formule narrative, vede in corsa sette titoli europei distribuiti durante la stagione 2020-2021, scelti da una giuria tecnica di prestigio: Un altro giro (Thomas Vinterberg), Il cattivo poeta (Gianluca Jodice), Est – Dittatura Last Minute (Antonio Pisu), The Father – Nulla è come sembra (Florian Zeller), Miss Marx (Susanna Nicchiarelli), Non odiare (Mauro Mancini), Volevo nascondermi (Giorgio Diritti).
Il Premio all’Opera d’Autore va al regista Pupi Avati, presente sabato 24 luglio 2021 alla proiezione del suo ultimo film Lei mi parla ancora, tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Sgarbi. Al cineasta è dedicata la retrospettiva curata assieme allo stesso Avati, composta da La casa dalle finestre che ridono, Regalo di Natale, Zeder, Una gita, Noi tre, Impiegati, Festa di laurea. Per aver saputo ampliare, divulgare e condividere il sapere cinematografico, il Premio alla Cultura Cinematografica è attribuito a Piera Detassis (fondatrice della rivista Ciak e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello) e per questo verrà proiettato La fiamma del peccato (Billy Wilder), uno dei suoi film più amati.
Sezioni come “Racconti privati, memorie pubbliche”, “Avere 40 anni. Scritture italiane 1981”, tra analisi del passato e del presente, dimostrano come il ruolo del cinema nel racconto della realtà, della scrittura di essa, e anche delle identità collettive, sia fondamentale. La parola scelta per presentare questa edizione, infatti, è MEMORANDUM, “degno di essere ricordato” ma anche promemoria, dossier, per celebrare il passato.