Immagini di cui avevamo bisogno
Un nuovo progetto a “firma” The Jackal potrebbe far storcere il naso ai più, visto che oramai i comici napoletani stanno diventando un po’ dei prezzemolini, ma con Generazione 56k così non è: Francesco Ebbasta, regista del gruppo, è l’ideatore di una serie divertente, malinconica e romantica che può piacere ad un pubblico eterogeneo. Nel cast sono presenti Fru e Fabio Balsamo, ma non bisogna essere fan e conoscerli, basta farsi trasportare dai ricordi per godersi le otto puntate della serie.
Tra l’avvento di Internet con quel modem a 56k del titolo, canzoni anni ’90, floppy disk, videocassette, karaoke e 883, veniamo accompagnati in una storia di amori ritrovati, amicizie indissolubili, sogni da realizzare.
Ambientata prima a Procida e poi nella Napoli più verace, ha per protagonisti Daniel, un creatore di app, Matilda, una restauratrice ambiziosa, e la loro compagnia di “mariuoli” (bravissimi i giovani interpreti nella parte ambientata nel passato). Citando il capo di Daniel, che nell’ultima puntata commenta una nuova app, la serie è “una buona idea romantica e ci serviva una roba romantica e non pratica”. Descrive bene la generazione dei trenta-quarantenni che ha ancora molto da dire: figli di un’opulenza mendace, obbligati a dover fare i conti con crisi economiche e contratti instabili, protagonisti di un mondo meno frenetico e, forse, più genuino perché meno malizioso.
Chi ha vissuto gli anni ’90 sa quanto fosse più difficile ma più reale potersi accaparrare un biglietto per il concerto dell’artista preferito o cercare su internet qualcosa per allietare i propri sogni erotici. Potrebbero essere cose banali e vetuste, ma è il concetto su cui si basa tutta la serie: conquistare le cose con “fatica”. Poi, certo, non tutto funziona alla perfezione, soprattutto nella parte centrale poco avvincente e futile, nella semplicità con cui alcuni problemi vengono risolti e nella scarsa caratterizzazione dei personaggi per quanto riguarda il loro vissuto, ad eccezione di Matilda, ma il binge watching è rapido e si arriva alla fine con un piacevole sorriso.
Non una serie nostalgica, ma per i nostalgici di una generazione che, per citare il critico Gabriele Prosperi, “ha iniziato a scaricare l’immagine di sé stessa con Internet e abbiamo atteso vent’anni per riuscire a vederla. Dopotutto, il 56k era davvero lento”. Un nuovo amabile tassello per la serialità italiana targata Netflix e una rivincita di cui sentivamo il bisogno.
Generazione 56k [Italia 2021] IDEATORE Francesco Ebbasta.
CAST Angelo Spagnoletti, Cristina Cappelli, Alfredo Cerrone, Azzurra Iacone, Gianluca Fru, Fabio Balsamo.
Commedia/Drammatico, durata 26-33 minuti (episodio).