In quest’anno bisesto e funesto, il ragionamento sul cinema ha spesso in qualche modo messo in secondo piano “i film”, concentrandosi inevitabilmente, da un’ottica più generale e un po’ offuscata, sulle paure del presente e del futuro, e sulla constatazione delle nuove strade da poter e dover percorrere. Strade dalle destinazioni ancora opache, a partire dalla convivenza tra la sala e le visioni domestiche delle piattaforme, che certamente non è la novità che molti commentatori della domenica hanno urlato, né una cosa inevitabilmente dannosa per “l’andare al cinema”, ma che altrettanto certamente ha poco chiari i futuri rapporti di forza. Tra le varie ipotesi, nel caso volessimo giocare a Frate Indovino, possiamo ipotizzare il futuro della sala come luogo sempre più destinato a grandi eventi e ad un pubblico non di massa – ma neanche così ristretto – di appassionati o di affezionati alla fisicità del luogo e dell’uscire di tanto in tanto da casa, mentre le piattaforme potrebbero diventare il terreno preferito per il cinema statunitense d’autore, per gli esempi di minor richiamo commerciale dei generi cinematografici e per le cinematografie indipendenti che poco spazio trovano nella distribuzione tradizionale; probabilmente anche per i blockbuster e per il cinema mainstream, che però pare essere stato quello più bloccato nell’attesa degli eventi e, chissà, di una definitiva abitudine alle quattro mura e al divano da parte del grande pubblico.
Sempre ovviamente prendendo tali suggestioni con le molle, il tradizionale appuntamento della top ten di Mediacritica potrebbe già suggerire queste tendenze. Scorrendo le singole classifiche dei redattori (meno numerose del solito, date le difficoltà di quest’anno particolare e la polverizzazione dell’offerta domestica di audiovisivi vecchi e inediti, di cinema e di altro, che offre mille possibilità di scelta non necessariamente legate all’attualità), si può, per esempio, notare la la varietà dell’offerta e delle possibilità di visione domestiche, mentre l’assenza di grandi blockbuster, sempre presenti nelle classifiche degli scorsi anni, testimonia lo stallo della grande industria. Il serrato testa a testa nei primi posti ha visto lottare due film europei, rivolti perlopiù ad un pubblico di cultori, che hanno avuto la fortuna di trovare i loro spazi in sala, Undine – Un amore per sempre di Christian Petzold e l’arrabbiato realismo de I miserabili di Ladj Ly, con due opere americane distribuite sulle piattaforme: Diamanti grezzi dei fratelli Safdie come esempio di, schematizzando, cinema statunitense d’autore e l’ottimo horror L’uomo invisibile di Leigh Wannell, come esempio di approccio al genere che chissà quanta fortuna e spazio avrebbe trovato nelle sale in un anno normale. Dalle piattaforme ecco un altro grande regista a stelle e strisce, David Fincher con Mank, mentre High Life di Claire Denis, film del 2018 e in qualche modo, tra festival e altre maniere, già visto da buona parte del pubblico di riferimento, testimonia come certe tendenze della distribuzione nostrana non siano mutate. Roubaix, una luce nell’ombra di Arnaud Desplechin conferma l’affidabilità di autori affermati, e l’affezione nei loro confronti. Favolacce dei fratelli D’Innocenzo segna il ritorno nella top ten del cinema italiano, mentre Il lago delle oche selvatiche di Diao Yinan e Un lungo viaggio nella notte di Gan Bi testimoniano il fermento del nuovo cinema cinese. Insomma, nel disordine e nel caos, nella mestizia globale e nella polverizzazione dell’offerta e delle visioni, non sono mancati buoni film, né segnali di tendenze da tenere in conto, per non trovarsi impreparati o sorpresi.
Consigliandovi queste visioni, Mediacritica vi augura un 2021 finalmente felice e di nuovo sereno, dentro la sala e fuori, per quanto riguarda il piacere del cinema e, ancor di più, per tutto il resto.
La Top Ten 2020 di ANDREA MOSCHIONI FIORETTI
1. I miserabili
2. Matthias & Maxime
3. Favolacce
4. Mank
5. Tenet
6. Il processo ai Chicago 7
7. L’immensità della notte
8. L’uomo invisibile
9. Cosa sarà
10. Jessica Forever
La Top Ten 2020 di EDOARDO PERETTI
1. Diamanti grezzi
2. Undine – Un amore per sempre
3. L’uomo invisibile
4. High Life
5. Wolfwalkers – Il popolo dei lupi
6. Il re di Staten Island
7. Ema
8. I miserabili
9. Roubaix, una luce nell’ombra
10. Il lago delle oche selvatiche
La Top Ten 2020 di ELEONORA DEGRASSI
1. Undine – Un amore per sempre
2. Favolacce
3. I miserabili
4. La vita nascosta – Hidden Life
5. Il lago delle oche selvatiche
6. Roubaix, una luce nell’ombra
7. Volevo nascondermi
8. High Life
9. Sorry We Missed You
10. Sound of Metal
La Top Ten 2020 di EMANUELE DI NICOLA
1. Undine – Un amore per sempre
2. I miserabili
3. Space Dogs
4. Roubaix, una luce nell’ombra
5. L’uomo invisibile
6. Sorry We Missed You
7. Mai raramente a volte sempre
8. On va tout péter
9. Diamanti grezzi
10. Sto pensando di finirla qui
La Top Ten 2020 di FRANCESCO GRIECO
La Top Ten 2020 di GABRIELE BALDACCINI
1. Il lago delle oche selvatiche
2. High Life
3. L’uomo invisibile
4. Diamanti grezzi
5. Little Joe
6. Come to Daddy
7. Hammamet
8. La ragazza d’autunno
9. Dogs Don’t Wear Pants
10. Ultras
La Top Ten 2020 di JURI SAITTA
1. Diamanti grezzi
2. Un lungo viaggio nella notte
3. Roubaix, una luce nell’ombra
4. I miserabili
5. Ema
6. Mank
7. Little Joe
8. Wolfwalkers – Il popolo dei lupi
9. Undine – Un amore per sempre
10. Favolacce
La Top Ten 2020 di LISA CECCONI
1. L’uomo invisibile
2. L’immensità della notte
3. Diamanti grezzi
4. Il processo ai Chicago 7
5. High Life
6. Roubaix, una luce nell’ombra
7. Richard Jewell
8. Mank
9. Il lago delle oche selvatiche
10. Wolfwalkers – Il popolo dei lupi