19ª edizione de I Mille Occhi, 18-22 settembre 2020, Trieste
Tra terra e mare
L’anno scorso il benemerito festival triestino “I Mille Occhi” ha dedicato a Vittorio Cottafavi la proiezione di opere fondamentali come I cento cavalieri (1964) e Maria Zef (1981), per non parlare de La fantarca (1968) e Il taglio del bosco (1963). Nell’ultima edizione, l’omaggio al grande regista modenese è proseguito, in collaborazione con Rai 3 e Fuori Orario, nei cui spazi televisivi sono andati in onda, la notte del 19 settembre, tra le altre chicche, Fiamme sul mare (1947) e La trincea (1961).
Fiamme sul mare è un film girato a quattro mani da Cottafavi e dal regista polacco Michal Waszyński, a lungo perso e sconosciuto, tanto da far dubitare dell’effettiva presenza di Cottafavi come regista. In ogni caso, già risaltano alcune caratteristiche fondamentali del cinema del regista. È evidente, per esempio, la connotazione fortemente popolare e schietta. Fiamme sul mare, sotto la scorza da film di marinai che flirta col melodramma, senza rinuciare a echi di commedia, racconta un’utopia: quella del capitano protagonista che decide di salvare una nave dall’abbandono e di creare una cooperativa di marinai, con la quale uscire dalle secche del dopoguerra. Il principale rivale sarà un potente e avido armatore, quasi un antenato degli Achille Lauro e dei maneggioni protagonisti de Le mani sulla città di Rosi. Una figura, quella dell’antagonista, significativa di come nel nazionalpopolare e nella semplicità di Cottafavi trovasse comunque spazio la realtà, anche nei suoi aspetti meno teneri, come si vede, pur col tono dell’umorismo gentile, nella parentesi argentina in cui compaiono immigrati provenienti dalle varie regioni italiane.
In qualche modo, con Fiamme sul mare Cottafavi anticipa di una manciata di anni il radicamento di uno sguardo sulla realtà più (nazional)popolare e di genere, sempre meno puramente neorealista: per intenderci con i nomi più emblematici, alla Pietro Germi o alla Raffaello Matarazzo. Certo, Cottafavi non è Germi né il miglior Matarazzo, ma ad ogni modo Fiamme sul mare coinvolge e gratifica, anche per la costruzione stilistica – si veda l’utilizzo degli spazi stretti della nave – tutt’altro che anonima.
Invece, La trincea è la trasposizione televisiva dell’omonimo dramma di Giuseppe Dessì, ispirato alle azioni belliche del padre Francesco, ufficiale durante la Prima Guerra Mondiale. Il 4 novembre 1961, nella data in cui si ricorda la fine del primo conflitto mondiale, La trincea inaugura le trasmissioni del secondo canale della Rai. Ricostruendo in studio il luogo angusto della quarta battaglia dell’Isonzo, con la solita straordinaria capacità di sfruttare al meglio i limiti della messa in scena, e assicurando una cura minuziosa alla ricerca dei suoni e dei rumori più realistici, Cottafavi racconta la difficile conquista della trincea austriaca da parte dei soldati della Brigata Sassari, nel novembre 1915. Il personaggio principale è il maggiore Dessì-Fulgheri, interpretato da un notevole Aldo Giuffré: è lui che deve guidare i soldati in quest’impresa dall’esito tutt’altro che scontato, dopo quattordici tentativi falliti. Il maggiore sembra un uomo tutto d’un pezzo, di quelli privi di dubbi. Infatti, al nuovo arrivato Negrin consiglia «Non si dice mai “mi dispiace” per quelli che muoiono, lo si pensa e basta». Ma via via che lo sceneggiato tv entra nel vivo, scopriamo che il maggiore reprime a fatica uno spirito ribelle nei confronti dei suoi superiori, di cui contesta le decisioni, ha la fronte imperlata di sudore mentre al telefono chiede dell’altro chinino per la truppa, e a un colonnello amico confessa di essere convinto di aver sbagliato tutto nella vita, dedicandosi all’esercito. Personaggio complesso, dunque, che sconfiggerà gli austriaci con tale merito da guadagnarsi persino la stretta di mano del comandante nemico.
Con la sobrietà e la raffinatezza del suo stile registico, Cottafavi riesce a restituirci le emozioni di una pagina poco conosciuta della nostra storia, nel complesso evitando il rischio della retorica nazionalistica e anche quello, da non sottovalutare, del cosiddetto “teatro filmato”.
Fiamme sul mare [Italia 1947] REGIA Vittorio Cottafavi, Michal Waszyński.
CAST Carlo Ninchi, Silvana Jachino, Giacomo Rondinella, Giuseppe Varni, Edda Albertini. SCENEGGIATURA Vittorio Cottafavi, Filippo Comoletti Gaudenti, Gherardo Gherardi, Michal Waszynski. FOTOGRAFIA Arturo Gallea. MONTAGGIO Enrico Linke. Melodramma, durata 81 minuti.
La trincea [Italia 1961] REGIA Vittorio Cottafavi.
CAST Aldo Giuffré, Roberto Bertea, Carlo Giuffré, Sergio Bargone, Carlo Enrici, Vittorio Battarra. SCENEGGIATURA Giuseppe Dessì. FOTOGRAFIA Giorgio Ojetti. MUSICHE Vittorio Congia. Drammatico/Guerra, durata 53 minuti.
(Articolo a cura di Francesco Grieco e Edoardo Peretti)