Federico sul piccolo schermo
Chissà che cosa avrebbe pensato Federico Fellini a proposito del suo centenario. Sin dalla scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia, e ancor prima al Cinema Ritrovato, l’aria era intrisa del desiderio di omaggiarlo, di ricordarlo, di appendere manifesti affinché tutti potessero partecipare a questa celebrazione.
La televisione lo scorso gennaio ha poi messo a punto i suoi palinsesti per festeggiare il centenario di Fellini. Così i suoi sogni, i fantasmi, le ombre di un passato reale e immaginifico, dal 16 al 21 gennaio 2020, hanno avuto il loro spazio soprattutto all’interno dei palinsesti Rai, ma non solo. Infatti, anche Cine34, la nuova rete tematica Mediaset ormai conosciuta per la sua programmazione, incentrata sui film di genere e i corrispettivi sottogeneri del cinema italiano, ha esordito con un palinsesto interamente dedicato a Fellini. Così, Cine34, dalle prime luci del mattino del 20 gennaio, fino alle prime ore del 21, ha trasmesso ben dieci film di Fellini: da Lo sceicco bianco a La voce della luna e da I vitelloni ad Amarcord in prima serata (ottenendo ascolti alti, l’1,35% di share). Su Cine34, la sera del centenario felliniano, c’era quindi Amarcord, il film di Fellini che per eccellenza mostra alcune delle sue figure più inquietanti, facenti parte sia di una storia collettiva che di una storia fortemente radicata al suo territorio. Mentre su Rai Movie è stato inserito all’interno del palinsesto Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola, che, da un ricordo all’altro, racconta di un tempo che entrambi i registi hanno vissuto, di sogni, idee e incontri che sono stati il fondamento della loro lunga amicizia.
Al film di Scola seguiva poi, in prima serata sia su Rai Movie che su Sky Cinema 2, Il Casanova di Federico Fellini, film pluripremiato e chiacchierato, ma comunque relativamente poco visto, se non per alcuni celebri frammenti. Forse la volontà di questo palinsesto celebrativo stava nel tentativo di proporre un film di Fellini non del tutto conosciuto, ma allo stesso tempo un titolo noto anche a chi, magari, in precedenza aveva visto solo la locandina. Una scelta azzardata per far conoscere a tutti Federico Fellini sarebbe stata la diffusione in prima serata di Prova d’orchestra o de Il bidone, o ancora di Ginger e Fred, o de I clown o di Block-notes di un regista. Questi ultimi sono stati inseriti nei palinsesti televisivi, ma ad orari economicamente meno dispendiosi. Fortunatamente, però, ci sono state le programmazioni di prestigiose cineteche e di piccole sale indipendenti a soprassedere a questa mancanza. Probabilmente, se si ha in mente ciò che Fellini sosteneva sulla televisione e sul fascismo del telecomando, si potrebbe pensare che a lui di tutta questa programmazione relativa ai suoi film sarebbe importato poco, e forse lo avrebbe addirittura “offeso”. È ancora oggi intollerabile vedere un film d’autore o anche mainstream spezzato nel suo animo e nel suo flusso dalla pubblicità, che si tratti di colla per dentiere o merendine, poiché l’attenzione e l’immersione in quell’immaginario viene interrotta. E così la menzogna e il sogno perdono la loro intensità. C’è però chi sostiene che le pause pubblicitarie possano essere tollerabili, se viste come uno spazio per riflettere su ciò che è appena stato visto, ma è difficile, se non impossibile, riflettere su quindici o venti minuti di un’opera che di solito dura quasi due ore, perché i tempi dell’arte sono diversi e le sensibilità sono soggettive, così come lo sono i tempi del pensare. Un’opera ha sempre bisogno di sedimentare. Ecco perché, probabilmente, la parte più interessante del palinsesto celebrativo è stata quella più strettamente collegata all’arte televisiva. Gli speciali dedicati a Fellini nella puntata di “Blob” e “Fuori Orario – cose (mai) viste” hanno mostrato interessanti materiali d’archivio. Così, hanno coinvolto lo spettatore portandolo al desiderio di vedere, anche se in televisione, i film di Fellini, di conoscerlo come regista e come abile narratore. Interviste, documenti dalle TecheRai, reportage come Zoom su Fellini di Sergio Zavoli e speciali come quello per Rai5 Save the Date: Fellini, i suoi luoghi e le sue atmosfere e quello per RaiNews24 Fellini 100, il sogno continua hanno piacevolmente inondato la televisione generalista di contenuti appassionanti per diversi segmenti di pubblico. E hanno portato gli interessati ed i curiosi a scrutare più da vicino il mondo di Fellini, lasciandosi così trasportare dal suo flusso infinito di bugie e di realtà costruite, fino all’interno delle dinamiche del suo cinema senza tempo.