London Film Festival, 2-13 ottobre 2019, Londra
I movimenti ribelli
A Tbilisi Merab, che vive con un fratello poco di buono, una madre disoccupata e una nonna ex-ballerina e pilastro della famiglia, si divide tra il lavoro come cameriere e i duri allenamenti di danza tradizionale georgiana per coronare il proprio sogno di far parte del corpo di ballo nazionale, nonostante il temibile maestro Aleko non faccia che sottolineare la sua inadeguatezza.
Quando alle prove fa il suo ingresso Irakli, eccellente in modo naturale e al tempo stesso meno sottomesso alle imposizioni severissime del maestro, in Merab il guizzo della competizione lascia presto il posto alla sintonia, e poi a un legame che nessuno dei due ha voglia di controllare o celare. Il problema è che la tradizione della danza georgiana, spettacolare esibizione di controllo del corpo e di movimenti impossibili, racchiude lo spirito della nazione; e lo spirito della nazione, come non si stanca di ripetere Aleko, equivale al culto della virilità e del machismo, espressione di una cultura estremamente conservatrice, nel ballo quanto nella società, ostile a qualsiasi forma di insubordinazione o manifestazione di differenza, che sia artistica o personale. Ma nonostante le ombre dell’oppressione, incarnati dall’evenienza di provvedimenti omofobi e matrimoni riparatori, i sentimenti e i desideri di Merab e Irakli crescono ed esplodono veloci, complici gli spazi sicuri delle amicizie e di una vecchia casa di campagna circondata dal bosco.
Levan Akin, svedese di origini georgiane, torna alle proprie origini per raccontare uno scenario culturale poco noto, che immerge in una luce nuova – e calda, grazie alla fotografia partecipata di Lisabi Fridell che avvolge i corpi dei protagonisti – una storia che forse, a un certo punto, sappiamo già come andrà a finire. And Then We Danced, visto al London Film Festival e candidato svedese all’Oscar, è costruito sullo smantellamento delle contrapposizioni apparentemente inamovibili nella composizione sociale georgiana, tramite la vitalità con cui vengono rappresentate le emozioni di Merab: sia nella leggerezza che nei picchi drammatici, i movimenti interiori vanno di pari passo con quelli ostinati della danza, dalla quale, comunque, arriverà la sua rivincita. Merab (e il suo interprete, il ballerino Levan Gelbakhiani) è il protagonista assoluto e a tutto tondo di questo particolare racconto di formazione fatto di slanci e batoste, piroette e cadute, ma proiettato verso il futuro, come lo splendido finale suggerisce.
And Then We Danced [id., Svezia/Georgia/Francia 2019] REGIA Levan Akin.
CAST Levan Gelbakhiani, Ana Javakishvili, Anano Makharadze, Bachi Valishvili, Giorgi Tsereteli, Ninutsa Gabisonia, Tamar Bukhnikashvili.
SCENEGGIATURA Levan Akin. FOTOGRAFIA Lisabi Fridell. MUSICHE Zviad Mgebry.
Drammatico, durata 106 minuti.