Presente Italiano, 1-6 ottobre 2019, Pistoia
Veri e bugiardi
La quinta edizione di Presente Italiano, festival dedicato al cinema italiano più nascosto e che maggiormente merita di essere scoperto e celebrato, è stata vinta da Ricordi? di Valerio Mieli, il quale nove anni dopo lo struggente cult Dieci inverni torna con un’altra, e altrettanto implacabile, storia d’amore tormentato, giocando nuovamente con il tempo e con la sua percezione.
Se nel film d’esordio i tira e molla e i rimpianti si allungavano nell’arco di un decennio che, pur nella particolarità degli occasionali e ricorrenti incontri invernali, rispettava una sorta di “plausibilità fisica” e seguiva una linearità narrativa, qui il regista gioca su un altro piano: quello sfuggente, metafisico e continuamente in mutazione dei ricordi, dove passato e presente si mischiano, gli stati d’animo si sovrappongono e gli effetti del tempo che passa, dei sentimenti che mutano e delle esigenze della vita che si impongono modificano continuamente le parole dette (forse) e gli eventi accaduti (forse), ripetuti ogni volta con differenze, spesso dettagli, essenziali.
In qualche modo è come se fossimo di fronte ad una sorta di Se mi lasci ti cancello senza distopia e tecnologia e del tutto concentrato sull’interiorità, privo di vie di fuga che possano distrarre dal racconto, verosimile e bugiardo, dell’intimo. Non ci sono ulteriori metafore e chiavi di lettura, il “presente” è indefinibile e manca anche la parvenza di una trama lineare: è lo spettatore che deve decifrare ciò che accade, è accaduto e forse accadrà attraverso gli indizi che ogni sequenza e ogni sua mutazione seminano.
Con Ricordi? Mieli realizza un film gentilmente visionario – fondamentali sono la continua rilettura di scenografie e ambienti e la fotografia di Daria D’Antonio – e antinarrativo, al limite dello sperimentale, allo stesso tempo però quasi naturalista nel trasmettere la realtà illogica dei sentimenti e dei ricordi e capace di apparire umile e semplice senza essere ovvio, come una sensazione familiare raccontata con sfumature conosciute solo nell’inconscio.
Si potrebbe, da ragionieri, fare la conta delle sequenze effettivamente emozionanti ed efficaci e di quelle più naïve e all’apparenza ingenue. Non è il caso. Non solo perché anche la stucchevolezza e la ridondanza sono ovvie e inevitabili nei rapporti umani riletti dalle interiorità e nelle storie che tornano ogni volta presentando il conto, più acre che salato, di ciò che avresti potuto fare o di come sarebbe potuta andare a finire, ma soprattutto perché conviene lasciarsi totalmente abbandonare al fascino e alle emozioni di un film più coraggioso di quanto possa apparire, dolce, struggente e contemporaneamente complesso e “semplice”, come un bell’haiku.
Ricordi? [id., Italia/Francia 2017] REGIA Valerio Mieli.
CAST Luca Marinelli, Linda Caridi, Giovanni Anzaldo, Camilla Diana.
SCENEGGIATURA Valerio Mieli. FOTOGRAFIA Daria D’Amico. MONTAGGIO Desideria Rayner.
Drammatico/sperimentale, durata 106 minuti.