London Film Festival, 2-13 ottobre 2019, Londra
Lasciarsi mai
All’inizio Atlantique appare contraddistinto dall’adesione visiva alla realtà, per poi inglobare gradualmente elementi perturbanti che lo trasformano in qualcos’altro. Comincia tra le legittime e rumorose proteste di operai impiegati nella costruzione di un grattacielo di lusso da un padrone assenteista che si rifiuta di pagarli. Il grattacielo torreggia estraneo sull’oceano e sulle periferie di Dakar, mentre gli operai tornano sconfitti dalle loro famiglie.
Uno di loro è Souleiman, che va a incontrare la sua innamorata, Ada, la vera protagonista del film. Ada ama Souleiman ma è promessa sposa di un altro, decisamente più ricco e vagamente losco. Nonostante sia impensabile ribellarsi al volere familiare, Ada non avrebbe paura di mantenere la sua relazione con Souleiman, se non fosse che quella stessa notte il ragazzo sparisce insieme agli altri giovani del posto, tutti imbarcati fuori campo verso l’oceano e il miraggio delle coste spagnole. Da lì la rete sottile di dissimulazioni e non detti inizia a sfilacciarsi, mentre alcuni eventi apparentemente inspiegabili attirano l’attenzione della polizia proprio su Ada.
Approdato al London Film Festival dopo aver vinto il Gran Premio della giuria al Festival di Cannes, primo film in concorso diretto da una donna nera nella storia del festival francese, Atlantique è un racconto potente che Mati Diop – al suo primo lungometraggio dopo una carriera di attrice cominciata con Claire Denis – riesce a rendere contemporaneamente concretissimo e surreale, senza mai perdersi nell’efficace intreccio tra storia d’amore, mistero, detective story e spaccato sociale: ne emerge un contesto complesso in cui al predominio della tradizione patriarcale sulla delimitazione dello spazio d’azione e di scelta delle donne si contrappongono i tentativi di percorsi diversi delle nuove generazioni, incarnate da Ada e dalle sue amiche. In questo tessuto narrativo si innesta con incredibile naturalezza la svolta soprannaturale, che si riallaccia sorprendentemente alle questioni più politiche del film, ovvero le connessioni tra la mancanza di scelte e di futuro e un divario di classe violentemente alimentato dal capitalismo. La colonna sonora conturbante di Fatima Al Qadiri supporta questa intersezione incredibilmente tangibile tra reale e fantasmatico.
Atlantique [id., Senegal/Francia/Belgio 2019] REGIA Mati Diop.
CAST Mame Bineta Sane, Ibrahima Traore, Amadou Mbow, Aminata Kane.
SCENEGGIATURA Mati Diop, Olivier Demangel. FOTOGRAFIA Claire Mathon. MUSICHE Fatima Al Qadiri.
Drammatico, durata 104 minuti.