La critica, la riflessione su media vecchi e nuovi e su come questi agiscono e riflettono il mondo che li e ci circonda, sono attività che richiedono un continuo aggiornamento. Necessaria è quell’elasticità mentale che permette di difendere ed esaltare con coerenza la propria “militanza” critica e la propria idea di cinema, e allo stesso tempo di adattarla alle forme e alle esigenze del web; anche, se necessario, prendendo una pausa e cercando nuove parvenze esteriori.
Mediacritica ha fatto questa scelta, coerente con la sua storia che l’ha vista passare da settimanale pronto a seguire con assiduità e aggressività il bombardamento di visioni proposto dai vecchi e nuovi canali distributivi a bisettimanale, fino a diventare quel mensile che avete conosciuto negli ultimi mesi e con cui abbiamo cercato di esaltare la nostra capacità di andare nel profondo e di allargare lo sguardo oltre l’ovvio e l’immediato troppo spesso dittatoriali in molte realtà critiche e giornalistiche; caratteristiche e capacità sempre mostrate anche nelle fasi di maggior aderenza con la furia dei bombardamenti visivi e narrativi, e che necessitavano di trovare una forma a loro più consona.
Come avrete notato, quest’estate non siamo usciti a giugno, e, come noterete, quest’ultimo numero prima della pausa estiva è in qualche modo un numero ridotto. E, nelle forme e nei tempi con cui vi abbiamo abituato, non usciremo ancora per un certo, non lunghissimo, periodo. Non preoccupatevi e non fate il salto di sorpresa e sbigottimento sulla poltrona tipico dei fumetti; non è un modo per dirvi addio. In autunno ci faremo sentire innanzitutto in occasione dei festival, aggiornandovi da Venezia, dal vicentino Working Title Film Festival, dal London Film Festival e da Torino. Poi, torneremo con una nuova veste e con una nuova frequenza.
Una pausa e un cambiamento resi necessari, appunto, dall’esigenza di difendere quella militanza critica in cui crediamo, di mostrarci con maggiore forza a quel tipo di pubblico con cui principalmente vogliamo dialogare e di nuotare con maggiore sicurezza nell’affollato oceano della cinefilia web, di non soccombere davanti alle inevitabili problematiche organizzative, materiali e concrete che di questo oceano sono le tempeste più minacciose. Ci rifaremo quindi sentire, mossi dalla passione di sempre e dalla volontà e dalla capacità di scandagliare i variegati mondi del cinema e dell’audiovisivo.