Ironia contro il terrore
Morte accidentale di un anarchico è uno spettacolo teatrale che, poco dopo il momento che segna l’inizio degli anni di piombo, ha danzato allegramente sul confine col vilipendio delle istituzioni, costando al suo autore più di quaranta processi e diventando un perfetto esempio di opera che «dileggia il potere restituendo dignità agli oppressi».
A un anno dalla strage di Piazza Fontana, il momento di rottura che, insieme agli altri quattro attentati terroristici avvenuti durante lo stesso giorno, è spesso considerato come l’atto d’inizio degli anni di piombo, Dario Fo e il suo gruppo teatrale “La Comune” portarono in tutta Italia una commedia sulla morte per defenestrazione dell’anarchico Giuseppe Pinelli. Questi fu pretestuosamente fermato e interrogato riguardo le bombe esplose a Roma e Milano, e morì cadendo dalla finestra della questura dove subiva l’interrogatorio di Luigi Calabresi, che sul palcoscenico diviene un agente ipocrita e pasticcione.
Morte accidentale di un anarchico non ricostruisce i fatti ma si colloca subito dopo la morte del ferroviere, negli stessi uffici della questura, dove un pazzo e mitomane (interpretato da Dario Fo) finge di essere un ispettore del ministero che indaga sui fatti, dicendosi pronto a insabbiare la responsabilità delle forze dell’ordine ma, nel frattempo, mettendo in ridicolo la ricostruzione fornita dal commissario Calabresi.
Nasce una commedia degli equivoci spassosa e al vetriolo, che non mostra violenza ma la descrive facendo ampio ricorso all’assurdo e al paradosso. Per far ciò, l’autore lesse verbali e interviste agli indagati, aggiornando il testo ogni volta che era rivelato qualche nuovo dettaglio, e giocò a mettere in discussione la versione ufficiale, quella dell’anarchico che vola “accidentalmente” da una finestra aperta della questura, a mezzanotte in un gelido dicembre milanese. Anche un folle sarebbe in grado di mettere in crisi la difesa della questura di Milano: è questo il messaggio che si legge tra le righe di Morte accidentale di un anarchico.
Lo sberleffo delle istituzioni costò non pochi problemi a Fo, che dovette cambiare i nomi di persone reali e spostare il luogo dei fatti negli Stati Uniti per evitarsi almeno un po’ di querele. Oggi, tuttavia, esistono numerose e più recenti interpretazioni dove i personaggi rispondono al proprio vero nome e la questura di Milano è tornata a essere se stessa.
Morte accidentale di un anarchico [Italia, prima rappresentazione avvenuta il 5 dicembre 1970] AUTORE Dario Fo.
CAST (Rappresentazione del 1987) Dario Fo, Claudio Bisio, Renato Carpentieri, Secondo De Giorgi, Mario Ficarazzo, Chicca Minini.
Commedia, durata 120 minuti circa.