Pulsioni e amicizie
Roma e le sue magagne fatte di loschi figuri che nell’ombra governano le sorti di un intero Paese, corruzione, sesso, droga e altre amenità sono alla base di Suburra che, dopo una prima stagione che delineava alleanze e accordi, con questa seconda stagione aumenta il livello di tragicità e di deterioramento.
Superando ormai le atmosfere e lo stile del film di Sollima in favore di una messa in scena più marcatamente (questa volta non con accezione negativa) televisiva, Suburra si sostiene grazie ai personaggi che in questa stagione rivelano finalmente la loro natura. Ci sono molti morti, tanto sangue ma meno violenza gratuita, tutte le azioni conquistano un senso shakespeariano che rendono al meglio la tragedia.
Una tragedia che fa versare lacrime dal primo all’ultimo episodio sia ai vari Spadino e Aureliano che allo spettatore più affezionato. Non c’è più nessun barlume di speranza, di mantenere un certo rigore morale, tutti devono scontrarsi con le pulsioni animalesche di sopravvivenza a costo anche di perdere tutto. Una stagione che si muove nelle spinte amorose in entrambi i lati della medaglia: Spadino e la paternità, Spadino e gli appetiti sessuali, Aureliano e l’amore fraterno, Aureliano e “la sua nuova complice”, Lele, e un padre che, seppur morto, è ancora ingombrante. Sullo sfondo il caos dei migranti sfruttati dalla politica, una Chiesa apparentemente incorruttibile e un popolo che chiede a gran voce dei nuovi leader.
Nonostante sia ambientata in un passato prossimo, Suburra 2 ha una forte aderenza alla realtà e dimostra come la società contemporanea sia ciclicamente simile a se stessa. Cambiano gli attori e i “nemici” ma l’indole è la medesima; e basta un vecchio hotel abbandonato per trovare la tana dove sfogare le proprie incazzature e consolidare un’amicizia che sembra sempre precaria, ma che invece si basa sul rispetto. Anche i cattivi hanno un’anima e con essa prima o poi dovranno scontrarsi come dimostrano molti incipit di puntata in cui vediamo i personaggi e i loro traumi infantili. Una serie in cui Netflix crede molto e che si guarda tutta d’un fiato, imperfetta in alcuni momenti inverosimili (su tutti gli ultimi 15 minuti della puntata finale dove accadono un po’ troppi eventi “telefonati”), ma che ha dalla sua un cast notevole e una regia misurata che non sfigura con le altre produzioni della piattaforma.
Se si spinge l’acceleratore sulla creatività anche noi italiani sappiamo realizzare prodotti internazionali che giocano con i (tanti) nostri stereotipi senza scadere nel patetico. Lo stiamo provando anche al cinema, vedi La paranza dei bambini o Il primo Re, e ciò non può che fare bene. Attendiamo una terza, ovvia, stagione per capire quali nuovi equilibri ci saranno.
Suburra – La serie [Italia 2017-in corso] IDEATORI Daniele Cesarano, Barbara Petronio, Nicola Guaglianone.
CAST Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara, Eduardo Valdarnini, Claudia Gerini, Filippo Nigro, Francesco Acquaroli, Barbara Chichiarelli.
Thriller/Gangster, durata 42-62 minuti (a episodio), stagione 2.