L’ingordigia del potere
Ridurre, come hanno fatto in molti, La favorita di Yorgos Lanthimos ad un film femminista dove le figure predominanti e forti sono le donne è quasi un discorso offensivo e moralista nei confronti del genere femminile. La favorita è, invece, un film a tesi: il potere e le sue conseguenze.
XVIII secolo, Inghilterra. La regina Anna deve prendere decisioni sulla guerra contro la Francia, la sua fidata duchessa di Marlborough manovra al posto suo i giochi politici, ma all’orizzonte arriverà una nuova donna pronta a tutto per conquistare un ruolo nel regno. Quasi una favola nera da questa trama esile, La favorita è invece una prova matura e finalmente coerente, anche a livello estetico, per Lanthimos. Tutto ciò che vediamo durante le due ore del film è portato a confutare una tesi ben delineata: il potere, per essere mantenuto, logora e incattivisce, rendendo aridi e solitari. Un concetto che, per quanto banale, trova con sempre maggior frequenza riscontro nei più recenti episodi di crisi geopolitiche. Anna è debole e man mano che il regno si “rivolta” alle sue decisioni peggiora il suo stato di salute fino a deformarne il corpo, così come la duchessa Sarah, tradita dalle dietrologie della nuova arrivata Abigail, porterà i segni di una lotta persa. Il potere visto non come brama di essere riconosciuto in uno stato sociale, ma fine a se stesso nell’ingordigia egoistica di vivere al di sopra delle proprie possibilità. Tutto ciò impersonato in Abigail, Emma Stone, fondamentalmente un’arrivista che poco ha da spartire con il Regno ma in esso vuole vivere e conquistarne le stanze. Anche lei, nella potente sequenza finale, dimostrerà di essere stata vinta dalla sua bulimia.
La regia gioca con il grottesco sia della fotografia, in cui il fish-eye è utilizzato consciamente come occhio di un ideale spettatore giudicante la frivolezza e crudeltà dei personaggi, sia con la recitazione di tutti gli ottimi attori, su tutti le tre donne protagoniste. La favorita è ancora più pop delle futilità di corte della Marie Antoniette coppoliana, e dimostra che la Storia si ripete e può ancora contenere dei lati nascosti. Se si fatica all’inizio ad entrare nella vicenda man mano che i caratteri dei personaggi emergono si viene vinti dalla mostruosità del genere umano, una constatazione che fa sì che tutti siano colpevoli di qualcosa, anche i più deboli, ma se si vuole il “potere” ciò è d’obbligo. Un film che sicuramente diventerà un nuovo classico sulla messa in scena della società universale. Un’opera d’arte di un grande autore.
La favorita [The Favourite, Irlanda/Regno Unito/USA 2018] REGIA Yorgos Lanthimos.
CAST Olivia Colman, Emma Stone, Rachel Weisz, Nicholas Hoult, Joe Alwyn.
SCENEGGIATURA Deborah Davis, Tony McNamara. FOTOGRAFIA Robbie Ryan. COSTUMI Sandy Powell.
Biografico/Storico, durata 120 minuti.