Il filo d’aplomb
«Mi sembra che i registi britannici non riescano più a fare delle commedie inglesi vecchio stile. Così devo andarci io a farne una», disse Aki Kaurismaki durante la presentazione di Ho affittato un killer al Bergamo Film Meeting.
Evidentemente Tom Edmunds deve essersi appuntato quelle parole e si è ripreso ciò che alla Gran Bretagna era stato tolto: Morto tra una settimana… o ti ridiamo i soldi calca l’intreccio del film del 1990 e lo riveste di toni e humour tipicamente britannici e contemporanei rispetto alla scandinava lunarità dell’originale.
Il protagonista è un aspirante scrittore che vorrebbe suicidarsi senza fortuna. Al nono tentativo fallito contatta un killer professionista per farsi eliminare nel giro di una settimana; solo che nel frattempo si innamora di una editor alla quale aveva inviato un manoscritto e impedire al sicario di svolgere il suo lavoro – che ha parecchi buoni motivi per voler adempiere al contratto – sarà molto difficile. Edmunds, qui al suo primo lungometraggio, scrive e dirige una commedia nera con la quale dimostra di maneggiare tanto gli elementi cardine della commedia inglese “vecchio stile” quanto le aperture contemporaneamente pop.
Morto tra una settimana, infatti, gioca disinvoltamente su tre campi: la commedia nera che non ha paura di rispolverare la gloria della Ealing – casa di produzione chiave negli anni Quaranta e Cinquanta – e la sua attenzione alla realtà e alla deformazione sociale; il velato surrealismo nonsense debitore dei Monty Python che non a caso girarono il loro Flying Circus proprio negli studios della Ealing (le pratiche burocratiche interne alla società di assassini); una storia d’amore più frizzante che dolce con cui coinvolgere lo spettatore più giovane o più occasionale. Su tutto, un tono britannico fatto di aplomb e sornioneria che permette a Edmunds di ricontestualizzare e spostare gli obiettivi rispetto all’originale dimostrandosi fedele nella lettera e personale – relativamente – nello spirito, affermando che il tono, il tocco è tutto.
Perché Morto tra una settimana segna, correndo rischi ma allo stesso tempo scegliendo personaggi e attori che possano dargli una certa sicurezza, la distanza tra la laconicità di Kaurismaki e l’aplomb britannico e, senza nessuna pretesa di competere con l’originale, anche di dire un paio di cose interessanti legate all’attuale contesto culturale, come il ruolo delle donne dotate di stabilità, pragmatismo e razionalità in un mondo di maschi capaci solo di giocare alla guerra e a “chi ce l’ha più lungo”. Una commedia inglese vecchio stile, quindi, ma che cerca anche di parlare a chi in sala va oggi.
Morto tra una settimana… o ti ridiamo i soldi [Dead in a Week: Or Your Money Back, Regno Unito 2018] REGIA Tom Edmunds.
CAST Christopher Eccleston, Aneurin Barnard, Tom Wilkinson, Freya Mayor.
SCENEGGIATURA Tom Edmunds. FOTOGRAFIA Luke Bryant. MUSICHE Guy Garvey, Peter Jobson, Paul Saunderson.
Commedia, durata 90 minuti.