ANOTHER BRICK IN THE WALL
Il thriller sociale
Il cinema attinge spesso ai canoni consolidati ma variabili dei generi per rispecchiare e riflettere la realtà politico/sociale del contesto storico e geografico in cui viene realizzato. Un’operazione, quest’ultima, portata avanti in modo sempre più esplicito e diretto da diverse cinematografie nazionali, come dimostra anche La zona di Rodrigo Plà, thriller messicano sui confini e i conflitti che dividono le classi sociali.
Il film è ambientato nella “zona”, un quartiere residenziale di Città del Messico nel quale gli abitanti sono isolati e protetti dal resto della metropoli da un muro presenziato da diversi vigilantes e provvisto di filo spinato e telecamere di videosorveglianza. Una notte, però, tale confine viene messo in crisi da un furto che genera un grave fatto di sangue, che gli inquilini intendono risolvere in segreto e senza coinvolgere la polizia.
Come dimostra il soggetto di partenza, l’opera in questione è una riflessione sui muri economici e materiali che si ergono tra una popolazione indigente spesso costretta alla criminalità e una minoranza ricca e privilegiata capace d’imporre le proprie regole.
Qui, però, il muro non separa soltanto le due fasce della popolazione, ma anche il quartiere residenziale dallo stesso apparato statale. Infatti, la “zona” è regolata da un proprio statuto speciale che la rende una sorta di Stato nello Stato nel quale le istituzioni ufficiali faticano a entrare e a incidere, come dimostra la grande difficoltà del commissario nell’effettuare le indagini all’interno del sobborgo.
Tutto ciò in un film schietto e quasi senza fronzoli, scritto e diretto come un b-movie cruento e realista, capace di rappresentare senza retorica un Messico diviso tra una borghesia intoccabile e ossessionata dal controllo (come viene sottolineato dalla presenza diffusa della videosorveglianza) e una popolazione che vive tra miseria, criminalità e soprusi di ogni tipo.
Con La zona ci si trova quindi di fronte ad un thriller arrabbiato nei toni, tradizionale nella struttura narrativa (le figure e le situazioni sono quelle tipiche del genere di riferimento, e anche l’uso del flashback chiarificatore risulta una scelta alquanto classica) e tendenzialmente pessimista nello sguardo, eccezion fatta per le nuove generazioni, le uniche che qui si rivelano capaci di travalicare le barriere economiche e sociali che dividono il Paese.
Qui, dunque, Rodrigo Plà sfrutta i canoni di un genere forte per descrivere i problemi di una Nazione e di una società, proprio come farà otto anni dopo in un film dallo stile ancora più teso e maturo: Un mostro dalle mille teste, thriller sulle assicurazioni sanitarie presentato alla 72a Mostra del Cinema di Venezia.
La zona [id., Messico/Spagna 2007] REGIA Rodrigo Plà.
CAST Daniel Giménez Cacho, Daniel Tovar, Alan Chávez, Carlos Bardem, Mario Zaragoza.
SCENEGGIATURA Rodrigo Plà, Laura Santullo. FOTOGRAFIA Emiliano Villanueva. MUSICHE Fernando Velázquez.
Thriller, durata 97 minuti.