SOUNDS GOOD
Lucienne è morta, Lucienne vive!
Il passaggio dal muto al sonoro – oltre a cambiare il destino del cinema e delle persone che vi lavoravano – ha segnato anche la realizzazione di alcuni singoli film, spesso concepiti come muti e poi sonorizzati in corso d’opera o poco prima della loro distribuzione.
Ne è un esempio significativo Miss Europa di Augusto Genina, uno dei primi titoli sonori della cinematografia francese. Inizialmente girata come muta, la pellicola fu sonorizzata a metà delle riprese, fase in cui vennero aggiunte delle sequenze parlate in italiano, inglese, francese e tedesco, generando così sostanzialmente due versioni del medesimo lavoro, una muta e una sonora. Quest’ultima, decisamente la più diffusa, risulta particolarmente interessante perché presenta sia i lati positivi sia quelli più ingenui dell’utilizzo del nuovo mezzo durante i suoi primi anni di vita. Infatti, qui, da un lato risultano evidenti i momentanei limiti tecnici del doppiaggio (in alcuni dialoghi il suono non è ben sincronizzato al labiale dei personaggi) e in certi casi il suo utilizzo è palesemente un po’ forzato e posticcio in quanto poco inserito nella narrazione, mentre dall’altro vi sono alcune sequenze in cui il sonoro è ben amalgamato alla diegesi e al racconto, soprattutto quando esce da microfoni, altoparlanti e giradischi o nei momenti in cui la protagonista canta o viene applaudita. Ma l’opera rappresenta bene la transizione tra i due tipi di cinema anche tramite lo sviluppo della vicenda, che nella seconda parte intraprende alcune riflessioni sulla settima arte. Scritto da René Clair e da George Wilhelm Pabst, il film racconta la storia di Lucienne, una dattilografa che, dopo aver vinto un importante concorso di bellezza, avrà la possibilità di scalare la gerarchia sociale e di lavorare come attrice proprio in alcune produzioni sonore, in quello che è un esplicito riferimento al diffondersi del nuovo mezzo nell’industria cinematografica. E in tale direzione risulta emblematico anche il finale, quando la donna sarà uccisa dal marito geloso durante la visione di un film che la vede protagonista. Qui la morte della ragazza avviene contemporaneamente alla proiezione della sua immagine sullo schermo, in quello che è un chiaro omaggio al potere del cinema (in particolare quello sonoro) di farsi memoria e repertorio, di conservare cioè la vita oltre la vita. Questo perché qui Lucienne muore nel racconto, ma continua a vivere nella pellicola, che impressiona per sempre la sua immagine e la sua voce. Il tutto in un mélo dal sapore squisitamente metacinematografico, che si fa omaggio romantico e intellettuale alla settima arte e sintesi dei problemi e delle potenzialità del sonoro ai suoi albori.
Miss Europa [Prix de beauté, Francia/Italia/Germania 1930] REGIA Augusto Genina.
CAST Louise Brooks, Georges Charlia, Augusto Bandini, Jean Bradin, André Nicolle.
SCENEGGIATURA René Clair, George Wilhelm Pabst. FOTOGRAFIA Rudolph Maté, Louis Née. MUSICHE Wolfgang Zeller, René Sylviano, Horace Shepherd.
Drammatico, durata 108 minuti.