Non è tempo per sognare
Secondo titolo italiano in concorso a Venezia 75, Che fare quando il mondo è in fiamme? (What You Gonna Do When the World’s on Fire?) di Roberto Minervini è un bignami del cinema del regista, coraggioso e anomalo.
Invisibile e diretto è l’occhio attento di Minervini che si lascia alle spalle uno stile canonico e accomodante in favore di una messa in scena che può allontanare lo spettatore. Il suo cinema è fluviale non per minutaggio ma per i tanti spunti di riflessione che fuoriescono dalla visione. Si immerge, ancora di più rispetto al precedente Louisiana (The Other Side), tra la gente e i luoghi della sua indagine senza manipolare la realtà ma registrandone la banale spontaneità dei gesti di tutti giorni. In punta di piedi e rispettosamente. Apparentemente con sequenze “inutili” o che sembrano girare a vuoto, ma che al loro interno ci dimostrano che nella quotidianità più chiara si nasconde e cresce il male. In questo caso il tutto diventa agghiacciante: è normale che nel profondo Sud americano l’afroamericano venga denigrato e quasi cacciato come fosse un animale senza giudizio. E così scorrono sullo schermo le giornate degli indiani del Mardi Gras con i loro appariscenti vestiti, Judy e il suo riscatto da droga e sesso soffocato da una miope burocrazia, Ronaldo e Titus, due giovani che lottano per non finire a delinquere, e i nuovi attivisti Black Panthers che lottano senza essere “visti e ascoltati”. Uomini e donne, ragazzi con ambizioni e sogni, semplici cittadini che però ancora oggi non vengono ritenuti tali: sei negro? Devi essere perseguitato o annientato, non importa chi tu sia o cosa faccia, la cosa fondamentale è il colore della tua pelle che per molti è ancora sbagliato. Non serve dire che il lavoro di Minervini è di un’attualità immediata, ma bisogna ribadirlo per dimostrare tutta l’ingiustizia che impera nella nostra società dove esistono ancora, disgraziatamente, persone di serie A e di serie B. Ma tutto ciò non è la tesi del film, anzi lo stile utilizzato non valuta, non moralizza, mette solo davanti agli occhi una verità terrificante. Un bianco e nero fotografato magnificamente da Diego Romero che come non mai ha un suo immediato significato di contrasto tra luci e ombre. Un nuovo cinema etnografico che, scendendo tra la gente, si impossessa del concetto di umanità che dalle tragedie dei migranti arriva fino al vicino di casa che magari guardiamo in modo sospettoso, per risvegliarci e non aspettare inermi che “il mondo vada a fuoco”. Grande cinema per tutti.
Che fare quando il mondo è in fiamme? [What You Gonna Do When the World’s on Fire?, ITALIA/USA/FRANCIA 2018] REGIA Roberto Minervini.
CAST Kevin Goodman, Dorothy Hill, Judy Hill, Ashlei King, Ronaldo King.
FOTOGRAFIA Diego Romero.
Documentario, durata 123 minuti.