Luce e buio
Nella breve biografia scritta in appendice a Stelle o sparo, l’esordiente Nova (classe 1984) scrive “grazie alla sua laurea in belle arti, ottiene un accesso privilegiato a un range variegato di lavori sottopagati e umili e ne approfitta per girare un pò l’Europa, facendo la cameriera, come nei peggiori cliché delle canzoni indie”.
Partiamo da questo riferimento all’ambito della musica indipendente (o presunta tale) italiana, corrente variegata al suo interno ma che trova una sua specificità, talvolta efficace e talvolta “furbetto”, nel racconto di un disagio generazionale, della mancanza di prospettive che porta ad una sorta di sospensione intima, sociale e culturale, come una specie di girotondo intorno ai rovelli interiori dei protagonisti di molte canzoni. È come se questo tipo di musica volesse dipingere una generazione arresa e incapace di andare oltre le questioni autoreferenziali, che ha perso la voglia di reagire e combattere.
Ritroviamo tutto questo nella vicenda, in parte autobiografica, raccontata dalla talentuosa Nova nella sua graphic novel d’esordio. Una ragazza intorno ai 30 anni, che con cinico e amaro disincanto fa considerazioni sulla vita e sul suo passato, viene costretta da una sua amica a partire per una vacanza in un’isolata isoletta greca. Grazie soprattutto all’incontro con un ragazzo vittima di un forte trauma, in qualche modo riscopre la necessità di reagire e di fuggire dalla condizione allo stesso tempo autoconsolatoria e autoflagellante a cui si è condannata.
Il tratto grafico di Nova è uno stile nervoso, preciso nel delineare i contorni di oggetti e personaggi tanto quanto in molti casi non lontano da un tono più espressionista e indefinito, efficace nel riprodurre il disordine e lo smarrimento interiore della protagonista e che gioca con talento sui contrasti tra le luci e le ombre, altra evidente sottolineatura della sua condizione intima. D’altronde, la paura del buio è la metafora su cui si gioca l’incontro decisivo, quello con il ragazzo, personaggio alla continua ricerca della luce.
È proprio il tratto grafico l’elemento vincente di Stelle o sparo che, per dirla schematicamente, a livello narrativo racconta sì con sincerità, con disincantata e cinica ironia non invadente e talvolta con un’innegabile efficacia il ritratto di una ragazza ferita dalla vita nonostante la sua giovane età, anche accennando un tema spinoso come la depressione. È però anche un ritratto che in molti punti dà l’impressione di dovere troppo a certi modelli di riferimento – su tutti, Zerocalcare, di cui si conferma così il suo essere capofila di un intero sottogenere – e di non riuscire davvero a spiccare nel racconto di una generazione disagiata tante volte raccontata da canzoni, fumetti e (anche se in minor misura) film.
Stelle o sparo [id., Italia 2018] TESTI E DISEGNI Nova.
EDITORE Bao Publishing.
Graphic novel, b/n, 148 pagine.